Luci e ombre sull’e-commerce in Italia: nonostante il web sia il canale di vendita più gettonato dopo i negozi fisici, solo un terzo delle aziende investe in un negozio online. Gioca a sfavore un certo scetticismo nei confronti dell’online, con il timore di non offrire un adeguato servizio ai clienti.
E’ quanto emerge dalla survey “E-Commerce: Scenari, Trend, Limiti ed Opportunità” presentata in occasione della Fiera Milano Media e condotta da Business International su 200 aziende italiane al fine di sondare l’andamento del commercio elettronico in Italia.
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Il negozio fisico risulta ancora il canale di vendita preferito dalle aziende (74%), nonostante l’online retail si stia sempre più affermando attraverso diverse forme: web (58% delle preferenze), Channel Shop (13%), Social Network (12%) e infine Mobile (9%).
Tuttavia, solo il 29% delle aziende dichiara di possedere e utilizzare un negozio online; il 34% dichiara di non aver intenzione di utilizzarne uno, mentre il 37% prevede di implementarlo in futuro, ma non prima di tre anni.
L’82% di chi rifiuta il commercio elettronico ritiene che un negozio online non si addica alla propria tipologia di business; chi guarda invece l’e-commerce con interesse lo ritiene uno strumento in grado di raggiungere particolari target di mercato (67%) e ridurre i costi di struttura e promozione (62%).
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Tra i principali ostacoli: la difficoltà a raggiungere soddisfacenti tassi di conversione dei visitatori in clienti – e qui gioca lo scetticismo dei consumatori verso forme di pagamento -, garanzie di qualità sul prodotto, spedizioni e assistenza post-vendita (67%).
Le imprese appaiono in generale preoccupate di offrire un’esperienza ottimale di acquisto ai loro clienti ma non mancano segnali incoraggianti: il 59% del campione intendedestinare una quota maggiore di budget a sviluppo e implementazione di piattaforme e-commerce nel 2013.