La crisi di Governo rischia di mandare in fumo l‘Agenda Digitale, e con essa le iniziative poste in atto a favore dello sviluppo economico in chiave innovativa. A rischio, infatti, c’è la conversione in legge del Decreto Sviluppo 2.0 con cui è stata approvata l’Agenda.
La conversione in legge va approvata entro il 18 dicembre, e il maxi-emendamento approvato in Senato il 6 dicembre avrebbe potuto spianare la via per il sì definitivo. Ma la sfiducia del Pdl al Governo Monti rischia ora di azzerare tutto, se ad essere votata sarà solo la conversione in legge del Ddl di Stabilità, visto che il presidente del Consiglio Mario Monti ha preannunciato le dimissioni dopo la sua approvazione.
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Al momento, infatti, al Governo non resta altra fiducia che quella necessaria ad approvare la legge di Stabilità e di Bilancio.
E l’Agenda Digitale? Molto probabilmente verrà messa in disparte a favore delle ultime leggi da approvare, dopodiché, a cavallo tra dicembre e febbraio ci saranno le elezioni; poi, rendere note le sorti dell’Agenda Digitale sarà compito di chi prenderà in mano le redini del Paese. Dunque, tutto fermo fino al nuovo governo, che sarà alle prese con compiti titanici.
Se l’Agenda Digitale sfumerà, sommersa dalle nuove incombenze e dai cambiamenti, l’Italia perderà una importante occasione di crescita, in quanto il Decreto Crescita 2.0 prevedeva numerose interessanti iniziative mirate allo sviluppo dell’economia, di Internet e delle aziende, tra le quali spiccava la Cabina di Regia.
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A questo punto non resta che attendere le parole di Napolitano, che si assumerà la responsabilità di dare una nuova direzione al Paese, nonché della Comunità europea, che certamente non potrà ignorare l’eventuale svilimento di un progetto importante quale l’Agenda Digitale italiana.