I produttori di hardware e microchip hanno individuato una nuova categoria di computer che potrebbe conquistare il mercato al pari dei netbook. Sono un ibrido tra smartphone e laptop e molti produttori al lavoro sui primi prodotti utilizzano – sebbene in maniera non appropriata il termine protetto da trademark “smartbook” (proprietario della Smartbook AG di Colonia).
Si tratta di dispositivi grandi quanto un netbook, leggeri e dotati di grande autonomia energetica e connettività Internet immediata anytime anywhere.
In pratica, si può immaginare di trasferire l’esperienza d’uso di uno smartphone basato su Apple iPhone o Android (ma non solo) in un dispositivo con capacità e risorse maggiori.
Le due aziende che finora hanno scommesso sugli smarthone/netbook sono Freescale e Qualcomm, che ha individuato una nuova fetta di mercato per la propria piattaforma ARM, in crisi dall’avvento dei microchip Atom di Intel.
Intanto, il primo terminale disponibile è firmato Lenovo: equipaggiato con chip Qualcomm ARM Snapdragon da 1GHz e modulo di connettività 3G, mentre il cuore software è rappresentato dal sistema operativo Google Android, oppure da una distribuzione GNU/Linux.
Per il prossimo futuro la sfida rimane quella di distanziarsi dalle caratteristiche e dal design dei netbook, generando un vero e proprio mercato indipendente.