Un’indagine condotta dalla Confesercenti, in collaborazione con SoS Impresa, e presentata nel corso del convegno “No Usura Day” ha dimostrato come Roma si sia guadagnata il triste primato di città italiana con il più alto tasso di usura.
Se a livello regionale l’usura risulta maggiormente localizzata in Lombardia (si parla di importi totali dei protesti fino a 192 milioni di euro, contro i 187 milioni di euro del Lazio), a livello provinciale la Capitale è seguita da Milano, Napoli e Caserta.
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A Roma, quindi, si concentra la maggior parte di casi di usura stimati in ambito provinciale, e proprio in città è presente la casistica più ricca per quanto concerne le varie modalità attraverso le quali operano gli stessi usurai, come si legge in una nota:
«Roma, in particolare, è da decenni il luogo per eccellenza dell’usura, una pratica che può essere fatta risalire agli inizi della sua storia. Nella Capitale si riescono a trovare tutte le fenomenologie fino ad oggi note del sistema: dal singolo usuraio al pensionato al libero professionista, alle bande di quartiere».
Per Marco Venturi, presidente della Confesercenti nazionale, l’obiettivo del “No Usura day” è quello di richiamare l’attenzione del Parlamento e della politica, ma anche dell’opinione pubblica, sul dramma dei cittadini e delle imprese vittime dell’usura, fenomeno che colpisce per il 60% le attività commerciali, i pubblici esercizi e le botteghe artigiane.