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Pagamenti PA: incompleto il recepimento della Direttiva UE

di Noemi Ricci

15 Novembre 2012 09:32

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Controfirmato il Decreto sul ritardo nei pagamenti dalla PA che recepisce la Direttiva UE, ma mancano le indicazioni per imprese edili e lavori pubblici: i nuovi obblighi e le esenzioni.

Il Decreto contro il ritardo nei pagamenti dalla PA, che recepisce la Direttiva Europea 2011/7/CE, è stato firmato dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano senza modifiche al testo: ufficiale, quindi, anche l’assenza di riferimenti ai lavori pubblici in Edilizia.

=> Leggi il DL sui pagamenti tra imprese in 30 giorni

Il testo del decreto – che vieta il ritardo nei pagamenti per le transazioni commerciali sia con la PA sia tra imprese private – entrerà in vigore non appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, facendo da apripista in Europa nel recepimento della Direttiva UE volta a limitare uno problemi più gravi che affliggono le imprese, già in difficoltà per la crisi economica.

Tempi e sanzioni

Per i contratti conclusi dal 1° gennaio 2013 in poi, Amministrazioni Pubbliche e imprese saranno obbligate a pagare fornitori e prestatori di servizi entro 30 giorni.

Alle PA della Sanità viene concessa una deroga a 60 giorni.

Trascorso tale termine si applicherà un tasso di interesse base maggiorato dell’8%.

=> Vedi le altre agevolazioni contro l ritardo nei pagamenti dalla PA

Edilizia esclusa dal DL?

Le regole si applicheranno a tutti i pagamenti nelle transazioni commerciali ma nel testo approvato dal CdM non c’è traccia dell’indicazione dell’UE di includere nelle direttive sui pagamenti anche la progettazione e l’esecuzione di opere e edifici pubblici ed i lavori di ingegneria civile:

Resterebbero quindi esclusi lavori pubblici e comparto edile. Eppure, come sottolineato da ANCE, Confindustria e Consiglio nazionale degli Architetti, le imprese edili sono tra quelle più afflitte dal ritardo nei pagamenti dalle PA per appalti pubblici:

=> Approfondisci: blocco dei pagamenti negli appalti pubblici

Ora non resta che attendere la pubblicazione in Gazzetta per sapere se il Governo ha inserito o meno tale indicazione.