Il ministro del Welfare Elsa Fornero si è presentata davanti alla Commissione Lavoro alla Camera per discutere la situazione dei lavoratori esodati, il grave problema creato dalla recente riforma delle pensioni del governo Monti e al quale è necessario trovare urgentemente una soluzione, dopo la bocciatura di tutti gli emendamenti fin qui presentati e volti a sanare gli errori di un conteggio errato:
=> Tutti gli emendamenti sugli Esodati
Il tema dell’incontro a Montecitorio tra il Ministro e il presidente della Commissione, Silvano Moffa erano le pensioni delle forze dell’ordine, ma poi Fornero si è trattenuta per approfondire la questione Esodati.
A margine dell’incontro il viceministro al Welfare, Michel Martone, ha assicurato che «Governo e Parlamento congiuntamente stanno lavorando per dare risposte a determinati casi specifici con le risorse che si renderanno disponibili dopo le verifiche dei decreti già approvati».
Si parla di ampliare il numero di salvaguardati dalla riforma oltre ai 120 mila già tutelati da norme ad hoc. Ma per Fornero la musica non cambia: è possibile salvarne solo 140 mila. Ai 120mila già protetti e ai 10mila che saranno tutelati con il Fondo previsto dalla Legge di Stabilità 2013 Fornero aggiunge gli altri 10mila esodati 2010 di recente salvati da un decreto ad hoc: =>Scopri chi sono gli Esodati 2010 salvaguardati da Fornero
Eppure gli esodati che nel 2013 e 2014 rimarranno senza stipendio né pensione potrebbero essere molti di più: «le platee di riferimento sono quelle contenute negli emendamenti presentati dalla commissione Lavoro della Camera. Aspettiamo di avere una definizione numerica da parte del Governo per stabilire le necessarie coperture» ha specificato il capogruppo del Pd nella commissione Lavoro, Cesare Damiano.
Il vero problema, ancora una volta, risulta essere proprio il numero degli esodati. Il sottosegretario all’Economia, Gianfranco Polillo, ha ribadito che nessuno conosce la platea esatta: «sussistono oggettive difficoltà in ordine alla esatta quantificazione degli oneri a causa della mancata conoscenza della platea definita e circoscritta dei destinatari degli interventi»:
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Damiano ha poi sottolineato che il Pd aveva «già indicato, con i nostri emendamenti alla Legge di Stabilità, le risorse per compiere questo ulteriore passo avanti a vantaggio dei lavoratori rimasti senza reddito a seguito della riforma delle pensioni». Proposta che però non è piaciuta al Governo, al quale ora si chiede di trovare un’alternativa.
«C’è una convergenza di obiettivi tra tutta la commissione Lavoro e il ministro Fornero: quella di impedire che anche un solo lavoratore che si è licenziato fino al 31 dicembre del 2011, rimanga senza reddito nel 2013 e nel 2014. Adesso si tratta di passare dalle parole ai fatti, i prossimi giorni saranno decisivi» ha poi concluso.