Non bastava l’IMU di dicembre a pesare sulle tasche degli Italiani: a fine 2012 a “bruciare” sarà anche il calo della tredicesima che per effetto dell’inflazione perde potere d’acquisto: le retribuzioni 2012 sono state rivalutate dell’1,4% mentre i prezzi al consumo sono saliti del 3,1%.
Risultato: secondo i calcoli della Cgia di Mestre, l’inflazione sulla tredicesima di un operaio specializzato rosicchia 21 euro, che salgono a 24 euro per un impiegato e a 46 per un capoufficio (indici Istat relativi al IIIQ 2012)
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Detassazione IRPEF
Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia Mestre, ha proposto la detassazione di parte della tredicesima: «un taglio IRPEF del 30% potrebbe costare alle casse dello Stato tra i 2 e i 2,5 miliardi di euro. Un mancato gettito che, probabilmente, potrebbe essere coperto attraverso un’attenta razionalizzazione della spesa pubblica. Per contenere ancor più la spesa, si potrebbe concentrare la detassazione solo sui redditi più bassi».
Tre esempi di busta paga
L’operaio specializzato con reddito lordo annuo di 20mila 663 euro nel 2011 aveva preso 1.210 euro netti di tredicesima, mentre quest’anno in busta paga avrà 1.227 euro con potere d’acquisto di 1.189 euro del 2011 (differenza, -21 euro).
L’impiegato con imponibile di 25mila 138 euro nel 2011 ha preso 1.361 euro netti, e la tredicesima 2012 sarà di 1.379, che deflazionata 1.337 euro (–24 euro).
Il capo ufficio con stipendio di 49mila 442 euro lordo annuo ha avuto una tredicesima 2011 netta pari a 2.498 euro mentre l’importo 2012 sarà di 2.529 euro, che deflazionato varrà 2.452 euro (-46 euro).
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La detassazione del 30% della tredicesima comporterebbe per l’operaio un vantaggio di 115 euro, l’impiegato avrebbe 130 euro in più, il capo ufficio 315 euro.