Mentre si perfeziona l’accordo di modifica della Legge di Stabilità 2013 inizia il dibattito su 1600 emendamenti presentati in Commissione (fondo per il sociale e malati di SLA, cedolare secca, Irap, Tobin Tax, pensioni di guerra, IMU…): probabilmente si arriverà ad un maxi-emendamento che ingloberà le intese tra governo e maggioranza.
Finora si è stabilito che dalla manovra escano per prima cosa la retroattività su deduzioni e detrazioni ed anche i tagli IRPEF, a beneficio dell’aumento IVA su una sola aliquota:
=>Leggi le modifiche del Governo al Ddl di Stabilità 2013
In seconda battuta i relatori della manovra hanno previsto misure per ridurre il cuneo fiscale agendo sulle tasse di dipendenti e imprese, anche se la nuova ipotesi è non ridurre le tasse ai lavoratori e incrementare piuttosto il fondo per la detassazione del salario di produttività:
=>Vai alle misure per il taglio del cuneo fiscale del Ddl di Stabilità
Il punto sulle ulteriori modifiche allo studio è oggetto del vertice tra ministero dell’Economia, Vittorio Grilli e i relatori Renato Brunetta, Pierpaolo Baretta e Amedeo Ciccanti.
In particolare, si ragiona sulle detrazioni da lavoro dipendente in base al reddito.
Inoltre, ecco le altre ipotesi al vaglio:
- Tetto da 3mila euro: si pensa di non assoggettarvi il mutuo prima casa, per scongiurare il rischio che le altre detrazioni possibili escano fuori dai limiti consentiti: => calcola la nuova detrazione del mutuo in dichiarazione.
- Franchigia su spese mediche: la prima ipotesi prevede di eliminarla su tutte quelle detraibili, la seconda di applicarla alla somma e non a ogni singola ricevuta come previsto dal Ddl; si è anche pensato a estendere fino a 30mila euro la soglia delle classi di reddito esenti da franchigia: => consulta le spese con franchigia da 250 euro.
- Familiari a carico: si propone di eliminare la detrazione per redditi oltre i 95mila euro con un solo figlio, per redditi di oltre 105mila euro con più figli, per il coniuge e familiari a carico sopra gli 80mila euro.
Si propone infine di utilizzare i risparmi del Piano Giavazzi per un credito di imposta per Ricerca e Innovazione nelle imprese (ipotesi cara a Confindustria). => Leggi lo schema del piano Giavazzi