Cresce l’imprenditoria rosa in Italia, fornendo una forte leva di sviluppo per la ripresa economica. Lo rivela la ricerca “Donne innovatrici: impresa, lavoro e famiglia” promossa dalla Regione Toscana. Nella sola regione, il traino è evidente, sia nel settore Servizi (+40,8%) che Commercio (+34,9%) e Manifatturiero (+21,5%).
In Toscana sono proprio le imprenditrici a rappresentare la parte più innovativa dell’imprenditoria regionale.
Tra i dati più interessanti, l’esigua domanda (7,7%) di soluzioni flessibili basate sul telelavoro. Dalla ricerca, piuttosto, emerge la difficoltà nel fare impresa rispetto ai colleghi uomini e persino la denuncia di una maggiore difficoltà di accesso al credito .
Questo il problema più sentito: il 58,2% richiede facilitazioni e opportunità, il 45,7% richiede corsi di formazione per sviluppare imprenditorialità e il 34,2% vorrebbe consulenza e orientamento per l’avvio di impresa.
Entrando nello specifico, quasi la metà delle imprenditrici (46,5%) ha rilevato aziende familiari preesistenti, il 18,4% ha invece avviato l’azienda di propria iniziativa, spinta dal desiderio di mettersi in proprio, il 7,1% lo ha fatto perchè conosce bene il settore, mentre lo 0,2% perché invogliata da aiuti e agevolazioni.
Il 26% ha innovato la propria azienda negli ultimi 2 anni, nel 45% dei casi si è trattato di innovazioni del prodotto. Il 59% delle imprenditrici dichiara di avere in questo modo aumentato il suo fatturato. Risultato opposto per l’80% delle imprenditrici che non ha realizzato innovazione negli ultimi 2 anni e ha visto il proprio fatturato diminuire.