Allarme nuovi esodati con il nuovo regolamento approvato dal Consiglio dei Ministri per l’accesso alla pensione di alcune categorie (tra cui comparto sicurezza-difesa e iscritti ai Fondi INPS, ex INPDAP ed ENPALS) in seguito all’armonizzazione dei requisiti minimi di accesso al sistema pensionistico è prevista dalla riforma delle pensioni Fornero.
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Il dubbio che possano essere generati nuovi esodati nasce dall’imposizione di un graduale innalzamento dell’età per la pensione di vecchiaia da gennaio 2013.
La misura tocca tante nuove categorie: vigili del fuoco, operatori del soccorso pubblico, carabinieri, guardie di finanza, poliziotti a ordinamento civile e personale militare delle forze armate polizia, iscritti al fondo dello spettacolo, spedizionieri doganali, lavoratori del settore marittimo e delle miniere, cave e torbiere.
Solo chi maturerà i requisiti entro il 31 dicembre 2012 potrà fare riferimento alle vecchie regole, anche se deciderà di non andare subito in pensione. Agli altri si applicherà la Riforma delle Pensioni Fornero, che ingloba anche le nuove categorie di lavoratori finora escluse dalle regole INPS consuete.
Restano esclusi i lavoratori in mobilità, mobilità volontaria, Cigs, o che hanno già siglato accordi con le aziende (appunto i cosiddetti esodati).
Tra le novità in vigore il prossimo anno, c’è anche la scomparsa della finestra mobile come previsto dalla riforma Fornero.
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Reazioni
Per la Cgil l’innalzamento dell’età di pensionamento per le tipologie lavorative interessate dall’armonizzazione è inaccettabile perché ad esempio – come spiega Vera Lamonica, segretario confederale della Cgil – «minatori e cavatori svolgono mansioni gravose e, proprio per questa ragione, hanno un’aspettativa di vita molto più bassa della media».
La decisione del «Governo a proposito dell’innalzamento dell’età pensionabile per queste categorie di lavoratori risulta particolarmente vessatoria e va al più presto rivista» conclude Lamonica.
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La novità non piace neanche alla Coisp (Coordinamento per l’Indipendenza Sindacale delle Forze di Polizia) per la quale le nove regole minano la stabilità del comparto sicurezza e difesa, in più manca ancora una volta il dialogo tra Governo e parti sociali.
Più in particolare il Governo dimostra di non dare il giusto peso alle peculiarità e esigenze della categoria, non conoscendole e non avendole approfondite con chi di dovere.
Per la Coisp, questo Governo cerca solo di far fronte alle esigenze di cassa.
Fortemente criticata è la la decisione di cancellare le previsioni di dimezzare gli anni di contribuzione figurativa, lasciando invece l’adeguamento alle aspettative di vita, l’innalzamento dell’età di pensionamento di vecchiaia e le le penalizzazioni relative alle pensioni di anzianità.