ADSL in Italia? Poca chiarezza nelle politiche commerciali attuate dalle compagnie telefoniche, soprattutto nel dettagliare costi e servizi. Le critiche coinvolgono i provider TLC. Stavolta, dunque, nel mirino dell’Antitrust non ci sono gli operatori di telefonia mobile – spesso oggetto di critiche per la complessità di termini, trattamenti e modalità di adesione alle offerte – ma quelli di telefonia fissa.
Le perplessità riscontrate dall’organo di controllo riguardano varie offerte per la banda larga presenti sul mercato.
Primi a “cadere” Tele2, Wind e Tiscali, rispettivamente con sanzioni da 120mila, 90mila e 50mila euro, per un valore complessivo di 260.000 euro.
Gli utenti, anche attraverso numerosi blog a tema, evidenziavano da tempo la scarsità di informazioni precise sull’effettiva velocità di navigazione, piuttosto che sulle garanzie di disponibilità della connessione.
Una criticità soprattutto per utenze professionali, che devono poter contare sulla business continuity.
Le motivazioni che hanno portato l’AGCM alla definizione delle multe per pratiche scorrette (pubblicità ingannevoli) sono state principalmente due, infatti, e riguardano appunto la “non adeguatezza delle informazioni sulla velocità di connessione al servizio” e la “mancanza di spiegazioni” su alcuni aspetti tariffari.