Nonostante i segnali di ripresa, per le imprese la crisi non è certo archiviata. Per contrastarla, l’85% delle aziende ritiene necessaria una diversificazione dei modelli di business.
In primis con offerte mirate, a seconda per mercati e dei target. Obiettivo, fronteggiare la recessione ottimizzando gli investimenti.
A rivelarlo è il recente studio “Lessons from Change“, promosso da Ernst & Young come ultima analisi del programma “Opportunities in adversity” che ha preso il via lo scorso gennaio per supportare le aziende in crisi.
Lo studio a campione ha analizzato le strategie attuate da aziende, operanti in diversi settori e mercati, analizzandone le modalità di gestione della crisi stessa.
Il 59% delle imprese ha già messo in atto questa strategia, mentre il 26% la sta prendendo seriamente in considerazione.
Tutte sembrano inoltre concordare sul fatto di poter imparare dall’esperienza degli ultimi 18 mesi, per guardare con più fiducia al futuro: il contesto di riferimento è cambiato e lo scenario economico si è inasprito; si sente quindi l’esigenza di modificare i modelli di business verso uno schema più flessibile e creativo.
Il 90% prevede di adottare una strategia di rifocalizzazione delle competenze chiave, mentre l’84% è già impegnata in un riesame delle proprie strategie verso i clienti-chiave e della redditività del segmento di riferimento (85%).
La crisi ha fatto sì che le imprese abbiano sviluppato, per sopravvivere, strategie che possono continuare ad utilizzare permanentemente, in particolare nuovi modi per ridurre i costi e per adattarsi con rapidità ed efficacia a un mercato in continua evoluzione.
Lo conferma il 74% delle aziende, che ha scelto di accelerare l’esecuzione di programmi per la riduzione dei costi aziendali. Il 18% sta valutando se farlo.