La Legge di Stabilità 2013 (<<clicca per i dettagli) approvata dal Consiglio dei Ministri prevede sì la riduzione delle aliquote IRPEF ma anche un aumento IVA che comporterà aggravi fiscali non indifferenti per molti contribuenti.
Per quanto il Governo abbia parlato di misure volte a «migliorare la condizione delle famiglie e consentire una ripresa della domanda interna», i primi calcoli sugli effetti incrociati delle due misure indicano il contrario.
Il taglio delle aliquote IRPEF (ma solo per i primi due scaglioni) rapportato da luglio 2013 all’aumento delle aliquote IVA (entrambe di un punto, rispettivamente portate all’11% e al 22%) avranno effetti negativi già dal 2014, rivelando un futuro diverso da quello dipinto dall’Esecutivo.
IRPEF e IVA a confronto
Le nuove aliquote IRPEF del I e II scaglione scendono di un punto, rispettivamente al 22% e al 26%, e porteranno in busta paga un +1% di guadagno netto. Per un reddito medio di 20mila euro questo significa un risparmio d’imposta pari a 200 euro.
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Le prime stime sull’aumento dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) parlano invece di un aumento medio dei costi di circa 264 euro l’anno in media per ciascun consumatore. Tutto questa senza considerare i contribuenti a bassissimo reddito, che già sono esenti dal pagamento dell’IRPEF: per questi soggetti si prospetta all’orizzonte soltanto il rincaro di tutti i servizi e prodotti, senza nessuna misura migliorativa.
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Dunque 200 euro di introiti in più dalla riduzione delle aliquote IRPEF per 264 euro in più di spese, per una perdita media da parte dei contribuenti di 64 euro.
Meno detrazioni e deduzioni
E’ necessario, infine, non dimenticare che tutti i contribuenti subiranno penalizzazioni anche consistenti in fase di dichiarazione dei redditi.
Dopo aver già eliminato molte delle voci che si potevano portare in detrazione, la Legge di Stabilità ha imposto una nuova stretta su detrazioni e deduzioni (che comporterà in pratica un aumento dell’imposizione).
Come? Mediante l’introduzione – annunciata dal Governo nella manovra – di «una franchigia di 250 euro per alcune deduzioni e detrazioni IRPEF», mentre «per le sole detrazioni, si fissa il tetto massimo di detraibilità a 3.000 euro».
Inoltre saranno assoggettate IRPEF anche categorie di lavoratori finora esclusi come coloro che ricevono un assegno di invalidità o i pensionati di guerra.