Arriva con la circolare 44/E/2009 dell’Agenzia delle Entrate il primo spiraglio di apertura ad agevolazioni ICT nella Tremonti Ter, tanto atteso da imprese e professionisti della New Economy. Rientreranno nel provvedimento anche le parti software e hardware escluse dalla divisione 28 della tabella Ateco 2007, ma solo se integrate ai macchinari e necessarie al loro funzionamento.
Fanno parte di questa categoria, ad esempio, cablaggi, batterie, motori e circuiti elettrici qualora destinati ad essere montati e assemblati all’interno dei macchinari elencati nella tabella Ateco.
Ma rientrano tra le parti indispensabili – e quindi detassabili in base all’articolo 5 del dl 78/2009 – anche i software necessari per il corretto funzionamento di determinati dispositivi. Un discorso analogo vale anche per tutti i pc.
Una scappatoia che non ha però incontrato l’accordo pieno di Assintel che la riterrebbe una presa in giro per tutto il settore ICT.
Già in occasione del varo del decreto, l’associazione delle imprese hi-tech aderente a Confcommercio aveva denunciato l’assenza di riferimenti ad hardware e software.
«Purtroppo, oggi il commento non cambia registro: perché se è vero che quell’integrazione si applica in deroga all’elenco della divisione 28 della tabella Ateco 2007, è altrettanto vero che i nuovi beni agevolabili, fossero anche pc e software, devono essere componenti o parti integrate al funzionamento dei nuovi macchinari ammessi ai benefici».
L’esclusione delle rimanenti tipologie di software e pc, indipendenti da altri tipi macchinari, non permetterebbe di usufruire dell’agevolazione per la maggioranza degli investimenti in innovazione di processo, compromettendo la competitività di migliaia di aziende di software e servizi.