L’elettronica potrebbe presto diventare biodegradabile pur garantendo le prestazioni a cui oggi siamo abituati. Uno scenario che cambierebbe radicalmente il futuro del mercato IT e TLC e che sembra non troppo lontano, come spiegano recenti studi (A Physically Transient Form of Silicon Electronics, pubblicato su Science).
Si tratterebbe di una vera rivoluzione Green Tech, anche per quanto riguarda lo smaltimento dei RAEE (rifiuti informatici): l’elettronica biodegradabile risulterebbe infatti solubile in acqua o in liquidi organici.
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Il segreto è racchiuso nell’utilizzo di elementi in parte presenti anche nel corpo umano, come ad esempio magnesio e silicio, incapsulati nelle proteine della seta, garantendo così al prodotto caratteristiche di duttilità e resistenza.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, infatti, i dispositivi così realizzati offrono prestazioni del tutto in linea con l’odierna elettronica tradizionale, con in più la possibilità di “programmare” la loro durata e quindi il momento in cui saranno riassorbiti dall’ambiente.
La ricerca punta inizialmente all’implementazione di questa tecnologia per la produzione di una nuova generazione di telefoni cellulari, apparecchi tipicamente transitori e che finiscono immancabilmente con il giacere all’interno di un cassetto o languire per anni nelle discariche.