Oltre 600 esodati privi di reddito e di trattamento pensionistico, dei quali solo 195 sono stati contattati dall’INPS perché appartenenti alla categoria dei 65mila salvaguardati: questa la situazione in due Comuni della Toscana, Livorno e Collesalvetti, dove il quadro relativo ai lavoratori che non potranno andare in pensione secondo la normativa precedente alla Riforma Fornero è molto drammatico.
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A fornire le cifre esatte riguardo gli esodati presenti nel Comune di Livorno e Collesalvetti è il del comitato lavoratori in mobilità Fiom Cgil di Livorno, che attraverso il portavoce Stefano Castelli sottolinea come non vi sia alcun tipo di supporto da parte della stessa amministrazione locale.
«È un dato preoccupante e ci dispiace che le istituzioni locali non ci stiano sostenendo appieno. Il Comune è quello che più ci ha abbandonato, non ha ancora discusso la mozione nella quale chiedevamo solidarietà da parte del consiglio, cosa che invece hanno fatto i consiglieri della Provincia, esprimendosi in maniera unanime. L’unico partito locale che ci sostiene è il Pd».
Il comitato lavoratori in mobilità fa parte della rete nazionale nata al fine di riunire tutti le organizzazioni locali “pro esodati”, e anche allo scopo di promuovere la proposta di legge 5103 che mira ad estendere i benefici della salvaguardia anche ad altre categorie di lavoratori, come quelli che hanno maturato 38-39 anni di contributi ma che allo stato attuale non possono beneficiare del trattamento pensionistico.