La crisi economica continua a influire sui bilanci aziendali, provocando perdite, indebitamento e a volte anche il fallimento. Tuttavia, nel mondo dell’imprenditoria femminile vige l’ottimismo: da giugno 2008 a giugno 2009 sono state aperte circa 21mila nuove imprese rosa, registrando una crescita dell’1.5%.
Lo rileva il rapporto annuale dell’Osservatorio dell’Imprenditoria Femminile di Unioncamere, che evidenzia il risultato d’eccellenza sull’intero territorio UE.
In Italia, infatti il tasso di disoccupazione delle donne è tra i più bassi d’Europa e, rispetto a sei anni fa, il numero di aziende al femminile registrate è cresciuto del 24%: su 6.087.831 milioni di imprese totali, le imprese in rosa risultano 1.446.543.
Le città più attive in questo senso sono Roma, che quasi raggiunge le 100mila unità, Milano che supera le 75mila e poi Napoli, Torino e Bari. Interessante anche il dato sugli ambiti imprenditoriali, che vedono un costante aumento delle aziende del settore energetico, delle costruzioni e informatico.
Tuttavia, ai buoni risultati presentati dal rapporto devono purtroppo essere aggiunti alcuni elementi che rendono difficile la libera espressione delle potenzialità dell’universo femminile: in primis la scarsa fiducia che impedisce alle donne di coprire ruoli decisionali o al vertice delle imprese, che va unita alla necessità di misure di supporto specifiche per le realtà in rosa.