I 55 mila esodati salvati in seconda battuta dalla riforma delle pensioni Fornero sono ancora in attesa del decreto attuativo, per poter accedere alla salvaguardia concessa con il decreto di Spending Review (Dl 95/2012, convertito con la legge 135/2012).
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Decreto bloccato dal Pdl
A bloccare la calendarizzazione in Aula è il Pdl, che lamenta l’assenza del parere della commissione Bilancio – su proposta emersa in Commissione Lavoro – sulla copertura finanziaria, che quindi presenterebbe ad oggi ancora un’incognita.
Inoltre, secondo il Pdl «la questione va vista valutando tutti i suoi aspetti e non con una fretta che rischia di affrontare i problemi senza la necessaria preparazione e ponderazione».
Il provvedimento attuativo, pena la sua decadenza, deve però arrivare entro il 6 ottobre 2012. E sono quasi scaduti i 60 giorni di tempo concessi dall’entrata in vigore della Spending Review (7 agosto 2012).
La nuova posizione del Pdl rispetto alla discussione in Parlamento della legge 5103 ha scatenato le ire di Cgil, Cisl e Uil, che difende la proposta in quanto «votata all’unanimità dalla Commissione Lavoro della Camera».
Le tre sigle sindacali chiedono che l’impegno preso per porre rimedio al dramma di migliaia di lavoratrici e lavoratori senza reddito né pensione a causa della riforma delle pensioni Fornero «possa tradursi al più presto in legge, eliminando le incertezze e restituendo loro fiducia nel futuro e nelle stesse istituzioni del Paese».
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II Decreto Esodati
La salvaguardia, secondo le previsioni, dovrebbe essere: 40.000 lavoratori in mobilità lunga con data di licenziamento successiva al 4 dicembre 2011; 7.400 prosecutori volontari con pensione avente decorrenza nel 2014 secondo le vecchie regole, 6.000 cessati al 31 dicembre 2011; 1.600 a carico dei fondi di solidarietà.
Con questi ulteriori 55 mila esodati – che andranno ad aggiungersi ai primi 65mila esodati già salvati dalla riforma delle pensioni con un decreto ad hoc. – il totale dei lavoratori salvaguardati dovrebbe salire a 120mila, per un costo totale a carico dello Stato di poco superiore ai 9 miliardi di euro.
Pdl e copertura finanziaria permettendo.