Neelie Kroes, commissario europeo per l’Agenda Digitale, invita a ripensare l’attuale concetto di Copyright che regola la Proprietà intellettuale: occorre modificare le regole per dare maggiore valore alle idee e liberare le potenzialità in tutti i settori del business.
Come spiegato chiaramente dalla Kroes, il diritto d’autore nella UE è a tutt’oggi basato su una Direttiva del 1998. In quell’anno non esistevano ancora realtà come Facebook o YouTube, in grado di permettere la condivisione di migliaia di contenuti.
Oggi il download digitale di video e musica supera in molti casi le vendite tradizionali, segno più che evidente di come siano cambiate le regole del business.
Inoltre, gli strumenti di condivisione hanno permessi di andare oltre una semplice fruizione passiva dei contenuti, verso una vera interazione fatta di preziosi feedback rivolti ai creatori e recensioni spontanee, dalle innegabili potenzialità di marketing.
La condivisione, infine, si rivela assai preziosa anche nel campo della ricerca; molte innovazioni tecnologiche oggi nascono dall’utilizzo di dati già esistenti, con molteplici implicazioni in tema di proprietà intellettuale.
Occorre, in sintesi, tornare a pensare a cosa serve il Copyright alla luce di tutti i cambiamenti che sono stati apportati dalla Rete.
La proprietà intellettuale ha ancora un senso ma può cominciare ad essere resa maggiormente disponibile (ad esempio con licenze multi-territoriali) e rappresentare uno stimolo importante alla creatività delle nuove generazioni.
Un invito a tutti gli artisti, consumatori, attività business e ricercatori, affinché venga stimolata l’innovazione e la crescita.