La crisi economica si abbatte sull’imprenditoria giovanile mietendo migliaia di vittime nell’arco di un solo anno: lo annuncia InfoCamere, che mostra come tra il giugno 2011 e il giugno 2012 siano scomparse circa 23mila imprese guidate da giovani under 35.
Se l’imprenditoria giovanile rappresenta una risorsa contro la carenza di posti di lavoro e, soprattutto, un’alternativa per far fronte alle difficoltà delle aziende italiane sempre più restie ad avviare nuove assunzioni, allo stato attuale le imprese guidate da giovani sono 642mila, che tradotto in percentuale significa il 3,4% in meno rispetto a un anno fa.
I dati diffusi da InfoCamere – rilevati sulla base delle imprese iscritte al Registro Imprese delle Camere di Commercio nazionali – mostrano anche notevoli differenze a livello regionale, con la Lombardia in cima alla classifica dei territori che hanno subito più perdite nell’ambito delle imprese giovanili, seguita dalla Campania e dal Veneto.
Per quanto concerne i settori produttivi, invece, continuano a resistere le imprese attive nel commercio e nelle costruzioni, mentre le maggiori perdite si sono registrate nel settore del turismo, del tempo libero e delle comunicazioni con oltre 13mila aziende in meno, come rivela lo studio diffuso da InfoCamere.
«Il numero delle cessazioni è stato elevato in tutte le componenti del settore, ma è nei servizi di ristorazione che ha raggiunto valori preoccupanti, rappresentando oltre il 67% del totale delle cancellazioni dell’aggregato.»