Il decreto Sviluppo e spending review sono stati solo gli ultimi due esempi di come il governo Monti stia agendo per mettere in campo velocemente le riforme ed i provvedimenti volti a risollevare l’Italia dalla crisi economica e risanare il debito pubblico: facendo continuo ricorso a Dl e voto di fiducia (finora ben 34).
Una pratica che non sembra piacere troppo al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il quale ha espresso preoccupazione per il frequente ricorso di Monti e del suo Esecutivo alla «decretazione d’urgenza e alla posizione di questioni di fiducia».
Napolitanto ha detto che «fin dall’inizio e in tutto il corso del suo mandato» ha voluto porre un freno a questa «prassi di antica data», ma è innegabile che «negli ultimi mesi ci sono state emergenze senza precedenti»
Napolitano ha poi affermato di aver ripetutamente sollecitato, senza trovare riscontri, le Camere per un iter più certo e spedito dei ddl, o meglio per «modifiche costituzionali e riforme regolamentari che garantissero un iter più certo e spedito dei disegni di legge ordinari». Ma la richiesta «non ha trovato riscontri in conseguenti iniziative e deliberazioni nelle due Camere, neppure nella presente legislatura, almeno fino a questo momento».
«C’è materia per riflessioni critiche e per impegni concreti da parte sia di chi governa sia delle forze politiche, per assicurare tanto un pieno rispetto, e un libero svolgimento, del ruolo del Parlamento, quanto il tempestivo ed efficace assolvimento dei compiti propri dell’Esecutivo», ha concluso il Capo dello Stato.