Licenza bancaria al Fondo Salva Stati: una possibile via d’uscita strutturale dalla crisi dell’Euro , contrastando la debolezza dell’Eurozona e il timore che il rischio contagio arrivi in Italia passando per Grecia e Spagna.
A dare vigore a questa ipotesi, il banchiere centrale austriaco, Ewald Nowotny, un “falco” del consiglio BCE e in genere non certo favorevole a interventi di quantitative easing (come si chiamano le misure di stimolo della banche centrali con operazioni sui mercati).
D’altro canto, “l’euro è irreversibile e la BCE è pronta a fare tutto il necessario per salvare la moneta unica”: lo ha dichiarato lo stesso governatore Mario Draghi a margine della Global Investment Conference di Londra.
La strada è stata intrapresa con il cosiddetto Scudo anti-spread, ma in attesa che la Germania si pronunci a settembre sull’attivazione del nuovo Fondo Esm, si profila all’orizzonte la possibilità di una licenza bancaria che consentirebbe al Fondo Salva Stati di accedere alla liquidità della BCE: significa che in Europa ci sarebbe una struttura in grado di intervenire sul mercato con risorse illimitate e poteri più ampi, arginando le speculazioni.
La mancanza di una sovrastruttura politico-economica degna della moneta unica è uno dei problemi dell’Europa, la cui mancata soluzione rischia di vanificare gli sforzi di risanamento fatti dai diversi paesi, Italia in testa, e di penalizzare economie che, dal punto di vista dei fondamentali, hanno ben altri potenziali rispetto a quelli fotografati dagli attuali livelli dello spread (il differenziale con i titoli a dieci anni tedeschi).
Dotando il Fondo di licenza bancaria, si otterrebbe una capacità di rifinanziamento presso la BCE che rappresenterebbe una sorta di firewall totale contro la speculazione. Serve tuttavia una specifica decisione di Consiglio Europeo e Eurogruppo: con un’eventuale convocazione d’urgenza in agosto, l’Europa arriverebbe a settembre con tutte le carte in regola per l’inversione di rotta.
nel frattempo, l’estate 2012 sarà a rischio speculazione, con la sola difesa del Fondo Efsf che, anche sottraendo i 100 miliardi per le banche spagnole, ha ancora 148 miliardi di euro a disposizione, una dotazione sufficiente per sostenere la Spagna.
L’Esm, che dovrebbe diventare operativo a settembre, avrebbe da subito 200 miliardi in più, e a regime fino a 700 miliardi. Dotando il Fondo di licenza bancaria, ci sarebbe appunto una capacità illimitata di rifinanziamento presso la Bce.