La legge 5 agosto 2011, n. 9 (Istituzione dell’elenco regionale Made in Lazio – Prodotto in Lazio) è stata dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale, una normativa regionale che aveva il fine di realizzare un elenco di prodotti realizzati nel territorio e di materie prime provenienti dalla Regione, allo scopo di tutelare il consumatore assicurando una informazione adeguata e trasparente.
Svaniscono quindi tutti i tentativi di creare un Marchio Made in Lazio a tutela del consumatore regionale, operazione che la Consulta ha ritenuto incongruente con quanto sancito dalla Corte di Giustizia Europea, che non ammette «ogni normativa commerciale degli Stati membri che possa ostacolare, direttamente o indirettamente, in atto o in potenza, gli scambi intracomunitari».
Le motivazioni a monte della sentenza devono infatti essere cercate nelle norme sulla libera circolazione delle merci, come si legge nell’ultima parte del testo che annulla la legislazione regionale.
«La legge della Regione Lazio (…) mirando a promuovere i prodotti realizzati in ambito regionale, garantendone siffatta origine, produce, quantomeno “indirettamente” o “in potenza”, gli effetti restrittivi sulla libera circolazione delle merci che, anche al legislatore regionale, è inibito di perseguire per vincolo dell’ordinamento comunitario. E ciò, di per sé, ne comporta la declaratoria di illegittimità costituzionale.»