Taglio degli incentivi alle imprese per 10 miliardi di euro all’anno nella bozza del Decreto Giavazzi nel più vasto quadro delle misure di Spending Review.
L’obiettivo delle linee guide definite dal super-tecnico Francesco Giavazzi – in sinergia con il Premier Mario Monti e il Ministro dello Sviluppo Economino Corrado Passera, – è quello di destinare le risorse così risparmiate alla riduzione del cuneo fiscale (ossia del costo del lavoro) e produrre un impatto positivo sul PIL quantificabile in 1,5 punti in due anni.
“Solo utilizzando una riduzione della spesa per finanziare una corrispondente diminuzione della pressione fiscale si favorisce davvero la crescita”: scrive Giavazzi nella relazione di accompagnamento allo schema di DL sul taglio alle agevolazioni statali alle imprese.
Incentivi tagliati
Secondo anticipazioni di stampa, il taglio dei contributi contenuti nel Decreto Giavazzi (composto da 6 articoli) – in un’ottica di riordino degli incentivi statali alle imprese – riguarderebbe circa 40 agevolazioni al momento non più operative o rifinanziate, oppure obsolete o ancora considerate inefficaci.
Spetterà ad un Comitato tecnico istituito e disciplinato da un Dpcm il compito di determinare gli incentivi da abrogare. In linea di massima, la razionalizzazione della spesa pubblica per le imprese prevede comunque due fasi.
- Taglio immediato tramite Decreto delle agevolazioni obsolete o inefficaci: incentivi alle PMI artigiane (legge 30 luglio 1959, n. 623) e del Commercio e Turismo per acquisto di locali in affitto (legge 6 febbraio 1987, n. 15, art. 3); agevolazioni alla produzione industriale delle PMI (legge 3 ottobre 1987, n. 399) e di quelle dei settori tessile, abbigliamento e calzaturiero (legge 12 dicembre 2002, n. 273, art. 2, commi 4 e 5, e art. 12).
- Taglio tramite regolamenti governativi su norme statali per incentivi ritenuti non giustificati da una situazione di “fallimento di mercato” (i sussidi che intervengono dove i mercati non sono in grado di raggiungere obiettivi socialmente desiderabili).
Incentivi salvi
Sempre secondo anticipazioni di stampa, l’articolo 3 della bozza di Decreto Giavazzi risparmierebbe gli incentivi ritenuti efficaci. Non sarebbero dunque toccati dai tagli gli incentivi:
- finanziabili con fondi europei
- per istruzione, trasporti e sanità
- per la realizzazione di progetti europei
- per cultura, patrimonio artistico, paesaggistico e ambientale.
Tutti i contributi alle imprese che non verranno tagliati confluiranno nel “Fondo unico per l’incentivazione” presso il Ministero dello Sviluppo.
Infine, verranno introdotti meccanismi di trasparenza e semplificazione procedurale per assegnare gli incentivi alle imprese, ad esempio subordinando i contributi all’effetto addizionale sull’attività dell’impresa ed effettuando valutazioni successive per verificare l’efficacia dell’aiuto rispetto agli obiettivi.