Sempre più aziende vedono nel lavoro flessibile un sensibile contributo alla produttività, tanto da poter essere considerato elemento essenziale per la crescita; in molti casi, infatti, i vantaggi finanziari che si ottengono da tale pratica di lavoro sono superiori rispetto al semplice taglio dei costi.
E’ quanto emerge da un sondaggio Polycom – provider di soluzioni per comunicazioni unificate – che ha coinvolto 400 dipendenti con responsabilità decisionali in imprese europee (francesi, inglesi, tedesche e russe).
Se in passato il lavoro flessibile veniva considerato perlopiù un vantaggio per il dipendente, in grado di garantire un migliore equilibrio tra vita e lavoro, oggi i vantaggi di tale tipologia di lavoro vengono valorizzati anche a livello aziendale.
Le aziende con programmi di lavoro flessibile riferiscono infatti che i dipendenti interessati sono in media più produttivi del 39%, con un impatto significativo sulla redditività finale, in quanto più della metà della capacità dell’azienda di generare fatturato dipende dalla produttività positiva dei suoi dipendenti.
Dal sondaggio emerge un come strumento utile a massimizzare l’efficacia del lavoro flessibile la videoconferenza: quasi il 60% delle aziende intervistate utilizza la videoconferenza interattiva ad alta definizione per consentire a lavoratori in sede, remoti e mobili di restare in contatto e collaborare, e per il 72% degli intervistati, la collaborazione video sta aiutando la propria azienda a essere più produttiva ed efficiente.
Il lavoro flessibile assume quindi una valenza particolare per le aziende che cercano nuovi modi di ottenere il successo e continuare a crescere nonostante il difficile panorama finanziario.
In Europa, il 77% delle aziende coinvolte dal sondaggio offre ai propri dipendenti una certa flessibilità nell’orario lavorativo, mentre il 68% consente di lavorare regolarmente lontano dall’ufficio.