In attesa del Quinto Conto Energia, dal 1° luglio molte imprese del Fotovoltaico dovranno comunque adeguarsi a nuovi obblighi normativi per poter accedere agli incentivi: nella fattispecie, diventa obbligatorio aderire ad un sistema o consorzio di riciclo dei moduli fotovoltaici.
Il nuovo adempimento sulla corretta gestione dei moduli fotovoltaici in fase di dismissione riguarda le imprese che producono o importano pannelli fotovoltaici.
Così, le aziende che mettano in esercizio impianti fotovoltaici successivamente al 30 giugno 2012 dovranno trasmettere al GSE (Gestore dei Servizi Energetici) il certificato che attesta l’adesione al sistema o consorzio di riciclo.
Alle imprese inadempienti sarà rigettata la richiesta di incentivazione. L’obiettivo è quello di creare per tempo una filiera del recupero, a fronte della crescita che il settore fotovoltaico sta avendo in Italia e del notevole aumento di impianti installati negli ultimi anni.
COBAT è uno dei Sistemi Nazionali di Raccolta e Riciclo tra i primi ad aderire, siglando un accordo con il Comitato IFI (Industrie Fotovoltaiche Italiane) e dando il via alla prima filiera italiana per la gestione dei pannelli fotovoltaici a fine vita.
A spiegare i criteri che stanno alla base del sistema di raccolta e riciclo dei rifiuti è il direttore del COBAT, Michele Zilla: «il primo è rappresentato dalla tracciabilità. Un sistema di raccolta e riciclo deve garantire che i moduli fotovoltaici immessi su mercato dai produttori siano correttamente tracciati in modo che risulti possibile conoscere l’esatto luogo nel quale sono stati installati, realizzando un censimento dei moduli effettivamente coperti dalla garanzia di corretta gestione quando giungeranno a fine vita. La seconda è la garanzia finanziaria».
Da questa non si può prescindere, spiega Zilla, «si correrebbe altrimenti il rischio che i costi per la gestione dei moduli fotovoltaici a fine vita ricadano tra qualche anno sulla collettività che, attraverso il prelievo sulle bollette a carico degli utenti, ha già dato il proprio contributo per gli incentivi allo sviluppo del fotovoltaico».
Per garantire tracciabilità e geo referenziazione, il servizio COBAT, si basa su una banca dati che contiene informazioni su ogni modulo fotovoltaico immesso sul mercato ed entrato in funzione sul territorio nazionale.
Un fondo di garanzia è stato infine stanziato per assicurare che il ciclo venga concluso anche in caso di chiusura dell’attività da parte del produttore e anche a distanza di 30 anni dall’installazione.