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Riforma del lavoro il 27 giugno: fiducia sul Ddl, spazio agli esodati

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 21 Giugno 2012
Aggiornato 4 Luglio 2012 09:05

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Voto di fiducia sui 4 articoli del Ddl di Riforma del Lavoro, approvazione definitiva prevista per il 27 giugno in tempo per il Consiglio Europeo: l'impegno del Governo su esodati, ammortizzatori e flessibilità in entrata.

Disegno di legge sulla riforma del lavoro in dirittura d’arrivo: il Governo voterà il 27 giugno alla Camera quattro fiducie su altrettanti articoli del Ddl, che è stato spacchettato vista la sua corposità.

La fiducia sui 4 articoli verrà posta dal Governo il 25 giugno (dopo la discussione e il voto sulle eventuali pregiudiziali) e le votazioni inizieranno dal 26 mattina; entro le 19 del 27 giugno dovrebbe arrivare il testo definitivo del Dl che riforma il mercato del lavoro.

Obiettivo del Governo, approvare il provvedimento prima del Consiglio Europeo del 28 giugno.

Per ottenere l’approvazione con fiducia del Ddl di Riforma del Lavoro senza discussione di emendamenti, il Governo – in cambio – si «si impegna a risolvere tempestivamente, con appropriate iniziative legislative» la questione esodati, si legge in una nota di Palazzo Chigi.

Allo stesso tempo, l’impegno dell’Esecutivo è esteso alla risoluzione legislativa delle questioni ancora aperte su cui vertono le richieste delle parti sociali, ossia «aspetti della flessibilità in entrata e degli ammortizzatori sociali».

Il tutto, quindi, «lavorando anche sulla base delle costruttive proposte provenienti dai gruppi di maggioranza».
L’ impegno del Governo segue infatti la richiesta dei capigruppo di Pdl, Pd e Udc di stabilire una “intesa vincolante” su queste questioni.

«Abbiamo deciso di sostenere Monti nella richiesta di andare al vertice di Bruxelles con la riforma approvata», spiega l’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

Intanto, parlando della riforma del lavoro a margine dell’informativa in Parlamento, il ministro del Welfare Elsa Fornero ha definito il Ddl lavoro «un buon equilibrio tra le spesso contrapposte esigenze di domanda e offerta di lavoro».