La crisi imperversa nonostante le voci di ripresa e gli imprenditori restano poco ottimisti perchè, almeno per questo 2009, le piccole e medie imprese dovranno incassare un bilancio di fine anno negativo.
Questo è quanto emerge da uno studio Confapi realizzato su un campione di mille piccole imprese che sottolinea come i danni generati dalla recessione non possono essere scacciati solo dalle voci di una possibile rinascita.
Il 64% delle piccole e medie aziende italiane, infatti, registrerà un bilancio in perdita e per il 18% di esse tale perdita sarà grave e potenzialmente a rischio chiusura o fallimento.
D’altronde il trend 2009 è parso immediatamente evidente quando si stimò che i fatturati sarebbero oscillati tra il 30% e il 70% rispetto a quelli dell’anno precedente.
Lo stesso presidente dell’associazione, Paolo Galassi conferma l’esigenza sentita dalle imprese di fiducia delle banche e sostegno istituzionale: “Spetta al Governo leggere questi segnali di sfiducia ed invertire la rotta, promuovendo vere politiche economiche che sostengano il tessuto produttivo del nostro paese e quelle piccole e medie industrie virtuose che hanno fatto grande l’Italia nel mondo. Se perdiamo le imprese più efficienti e innovative difficilmente saremo in grado di salire in sella alla ripresa”.