Secondo il Codacons l’IMU è una imposta incostituzionale perché risulta in pratica una “tassa di scopo” decisa contro la legge, e senza che venissero preventivamente stabilite le opere pubbliche per le quali destinarne i proventi, in palese violazione della normativa vigente.
Senza considerare che con l’IMU si vanno a colpire tutti i contribuenti indiscriminatamente, senza valutare la reale “capacità contributiva”. Ne risultano così penalizzate le fasce di reddito più basse, come pensionati e precari.
L’IMU violerebbe anche l’art. 47 della Costituzione Italiana, dal momento che «l’imposta non solo costituisce un deterrente per l’accesso al risparmio popolare ma lo impedisce del tutto per coloro che sono proprietari di beni immobili».
Per concretizzare la battaglia contro l’IMU, il Codacons – che ha già chiesto la sospensione dell’imposta al TAR, ha dato il via al comitato nazionale vittime dell’IMU, la cui nascita è stata annunciata dal segretario nazionale, Francesco Tanasi.
Il comitato nazionale vittime dell’IMU, ad oggi conta già sedi nazionali a Roma e Catania, con dislocamenti in 100 Comuni italiani.
Dunque, a pochissimi giorni dalla scadenza per il pagamento della prima rata IMU già si prefigurano ipotesi di richiesta di rimborso IMU qualora le istanze dovessero venire accolte in tempo utile.
Al di là della difficoltà nel calcolo e le informazioni discordanti sulle modalità di compilazione del modello F24 e della dichiarazione IMU , non dimentichiamo infine che il principale problema – sottolineato da più parti – è il peso fiscale a carico di imprese e famiglie, che va ad aggravare una situazione economica già piuttosto difficile.