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Fotovoltaico in Italia: competitivo anche senza incentivi statali

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 29 Maggio 2012
Aggiornato 13 Ottobre 2013 09:45

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Aspettando il Quinto Conto Energia, si valuta se il Fotovoltaico sopravviverà senza grandi incentivi statali con la Grid Parity vicina e il Solare ormai tecnologia competitiva sui mercati delle Rinnovabili: l'esempio vincente della Germania.

In attesa del Quinto Conto Energia, che rimodula e revisiona gli incentivi al Fotovoltaico ci si interroga sul futuro del Solare in Italia e della sopravvivenza del settore a fronte dei tagli alle agevolazioni in previsione per fine anno.

La domanda più frequente che ci si pone è: senza incentivi statali il Fotovoltaico resterà competitivo sui mercati internazionali?

Taglio incentivi

Per molti la risposta è “no”, ovvero per quella fazione che ritiene che il Fotovoltaico sia andato avanti in questi anni solo grazie agli incentivi concessi dalla Stato dalle diverse edizioni del Conto Energia.

È certamente opinione condivisa che gli incentivi statali hanno permesso al settore uno sviluppo tecnologico al quale difficilmente si sarebbe arrivati con le sole forze delle imprese, soprattutto a fronte delle difficoltà imposte dalla crisi economica negli ultimi anni.

Fotovoltaico competitivo

Ma c’è anche chi sostiene che ormai il settore del solare abbia raggiunto una maturità tale da essere quasi pronto a viaggiare con le proprie gambe. La Grid Parity non sembra infatti essere troppo lontana.

È però altrettanto condivisa l’opinione che il Quinto Conto Energia rappresenti per le imprese che hanno investito nel fotovoltaico una pesante stroncatura, anche perché arriva “in corso d’opera”. Come già accaduto meno di un anno fa con il Quarto Conto Energia, infatti, il Governo cambia le regole per l’accesso agli incentivi (oltre che la loro entità) dopo che molti imprenditori hanno già investito nel proprio progetto.

Se poi si sommano gli effetti del Quinto Conto Energia alla difficile congiuntura economica non è difficile capire perché le imprese del settore del fotovoltaico siano preoccupati per la propria sopravvivenza, PMI in prima fila.

In ogni caso gli studi effettuati sui risultati degli impianti che sfruttano l’energia solare confermerebbero l’ipotesi che vede il fotovoltaico come una tecnologia competitiva sul mercato, capace di sopravvivere anche senza gli incentivi statali, anche se è ovvio che questi rappresentino una spinta importante.

L’esempio del Fotovoltaico in Germania

E le conferme arrivano anche guardando fuori dai confini italiani. In Germania infatti, dove il solare ha subito pesanti tagli gli incentivi paragonabili a quelli in previsione nel nostro Paese con il Quinto Conto Energia, la filiera del fotovoltaico ha dimostrato di saper reagire arrivando in molti casi a produrre 22 GWh di energia elettrica rinnovabile.

Una quantità di energia equivalente a quella prodotta da 20 centrali nucleari a piena potenza e pari a quasi la metà del fabbisogno totale nazionale tedesco.

Un primato assoluto, sottolinea Norbert Allnoch, che dirige l’Istituto sull’industria delle Energie Rinnovabili di Munster: «fino a ora nessun Paese aveva prodotto così tanta elettricità fotovoltaica. La Germania era arrivata vicino i 20 GWh qualche volta nelle recenti settimane. Ma questa è la prima volta che si è prodotto tanto».

Insomma un dato che lancia un messaggio di ottimismo alla filiera del fotovoltaico italiana, in attesa che la Conferenza Stato Regioni si pronunci sul Quinto Conto Energia.