Quinto Conto Energia: la Camera chiede modifiche

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 25 Maggio 2012
Aggiornato 13 Ottobre 2013 09:45

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In attesa del responso della Conferenza Stato Regioni sul Quinto Conto Energia e sul decreto sulle Rinnovabili Elettriche diverse dal fotovoltaico la Commissione Ambiente della Camera chiede modifica, a rischio la sopravvivenza dell'intero settore.

Il Quinto Conto Energia e il decreto sulle Rinnovabili Elettriche diverse dal fotovoltaico arriveranno entro la fine di maggio. A garantirlo è il ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture, Corrado Passera.

Per ora non è nota la risposta ai decreti interministeriali della Conferenza Stato Regioni, che sta analizzando i testi del Quinto Conto Energia e del decreto sulle Rinnovabili Elettriche non fotovoltaiche, ma imprese, sindacati e Associazioni di categoria, insieme anche alle forze politiche, non si sono dimostrate soddisfatte.

Da più parti infatti, anche dalla Commissione Ambiente della Camera, si chiedono modifiche ai decreti che revisionano e rimodulano i finanziamenti concessi per chi installa impianti che sfruttano l’energia fotovoltaica o derivante dalle altre fonti rinnovabili.

La bozza di documento presentata dal deputato Salvatore Margiotta (Pd), definisce il Quinto Conto Energia e il decreto sulle Rinnovabili Elettriche «un deciso passo indietro, che rischia seriamente di scoraggiare il settore delle fonti rinnovabili anche con ingiustificati appesantimenti burocratici».

Nel testo si ricorda come attualmente gli incentivi al settore delle rinnovabili abbiano un peso di il 10% sulla bolletta elettrica ma va considerato che «nel medio periodo i benefici supereranno di gran lunga gli oneri».

Ora «per il solo fotovoltaico si spendono annualmente circa 5,5 miliardi; se, come risulta da valutazioni condivise, tale importo crescesse ulteriormente fino ad arrivare alla soglia, stimata in sette miliardi, considerata essenziale per arrivare senza conseguenze negative per il settore alla grid-parity, il saldo positivo al 2030 sarebbe veramente notevole». Bisogna però continuare a «tutelare e salvaguardare la filiera industriale italiana delle rinnovabili».

Ancora una volta le richieste di modifica si sono concentrate sulla soglia per l’accesso al registro degli impianti, ma anche sulla cancellazione del bonus amianto e sui tagli agli incentivi troppo repentini.

Mentre si attende che il ministro Passera renda noto se verrà concessa qualche modifica al Quinto Conto Energia e al decreto sulle Rinnovabili Elettriche, il focus del Governo rimane incentrato su tre pilastri: ricerca, sud e internazionalizzazione. In ogni caso il settore rinnovabili ne uscirà penalizzato, secondo l’opinione degli operatori coinvolti e anche quella del presidente dei deputati PD Franceschini.