Skype chiuda! Nuove cause eBay e Joltid per violazione di copyright

di Noemi Ricci

18 Settembre 2009 11:00

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Continuano i problemi legali per Skype: i suoi fondatori ( ora in Joltid) hanno avviato una nuova causa negli Usa contro Ebay e i nuovi acquirenti del software di comunicazione via web per violazione di copyright

Sembra aggravarsi il rischio di chiusura che vede coinvolta Skype: Zennstrom e Friis, i fondatori di Skype ora proprietari di Joltid, hanno avviato una causa contro Ebay e tutta la cordata che ne ha acquistato il 65%, venduto dalla nota società di aste online proprio in seguito alle prime turbolenze.

Vediamo di capire cosa sta avvenendo: prima il gruppo Joltid aveva avviato una causa legale presso un tribunale nel Regno Unito contro Ebay – allora proprietaria unica di Skype – per la violazione dei termini degli accordi presi riguardo l’utilizzo della tecnologia peer-to-peer integrata in Skype, di proprietà intellettuale di Zennstrom e Friis.

La tecnologia che sta alla base del software più famoso per le chiamate gratuite e a basso costo via Internet non era stata inclusa nel contratto di acquisizione di Skype da parte di eBay, perché era concessa da Joltid in licenza. La causa è scattata nel momento in cui l’accordo di licenza tra Skype e Joltid è giunto a conclusione.

Ora invece la nuova causa, molto simile alla precedente, è stata avviata presso un tribunale negli USA e riguarderebbe la violazione del copyright. L’accusa sarebbe diretta non solo contro Ebay anche contro tutta la cordata che ha acquistato, poche settimane fa, il pacchetto di maggioranza del programma di comunicazione via web gratuito più popolare. Tra questi troviamo la Andreessen Horowitz – formata da Ben Horowitz membro del CdA di Ebay – e Marc Andreessen – fondatore di Netscape.

Proprio dalla vendita di Skype sarebbe scaturita la nuova diatriba: Ebay, secondo i fondatori di Skype, avrebbe violato le clausole allora previste, rendendo disponibile il codice sorgente del software a terze parti, copiandolo e modificandolo. Parti che secondo Joltid durante la trattativa sarebbero stati a conoscenza della violazione che Skype continua a perpetuare.

Ammonta a ben 75 milioni di dollari al giorno la richiesta di risarcimento di Joltid, oltre ovviamente alla sospensione del servizio offerto da Skype, a danno dei milioni di utenti che utilizzano quotidianamente Skype, tra i quali numerosi professionisti.

Non ci resta che attendere l’esito dei due procedimenti che pendono su Skype.