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Debiti PA, pronti i decreti: anticipo crediti, certificazione e compensazione

di Francesca Vinciarelli

22 Maggio 2012 14:45

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Firmati i decreti ministeriali sui debiti della PA che sbloccano 20-30 miliardi in favore dei crediti vantati dalle imprese: sì all'anticipo bancario, alla certificazione dei debiti e alla compensazione crediti-debiti con il Fisco.

Ritardo nei pagamenti dalla PA alle imprese: pronti i decreti per sbloccare le risorse necessarie a pagare i debiti che la Pubblica Amministrazione ha contratto con il tessuto produttivo italiano, PMI in primis.

Ad annunciare la firma dell’accordo con ABI e Associazioni delle imprese (Confindustria, Rete imprese Italia e Confartigianato) è stato lo stesso presidente del Consiglio Mario Monti in conferenza stampa a Palazzo Chigi, presenti il vice ministro all’Economia Vittorio Grilli e il ministro dello Sviluppo Corrado Passera.

“Decreti per accelerare i pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni”

Con i decreti ministeriali concordati con associazioni di banche e imprese, ha assicurato Monti, il Governo arriverà a sbloccare entro il 2012 fino a 30 miliardi di euro, per pagare i crediti vantati dalle imprese con la PA.

Le imprese potranno ottenere la certificazione dei crediti vantati nei confronti della PA dalle stesse amministrazioni debitrici, secondo le modalità stabilite nei quattro decreti ministeriali, per potersi poi far anticipare le somme dovute dalle banche.

In alternativa all’anticipo da parte delle banche, si potrà optare per la compensazione tra crediti e debiti iscritti a ruolo su imposte e contributi, ha confermato Grilli.

Il vice ministro ha poi anticipato le modalità contenute nei decreti: «il creditore invia istanza alla amministrazione debitrice che ha 60 giorni di tempo per rispondere. Se questo processo di certificazione non arriva entro 60 giorni il creditore ha un appello immediato. Si rivolge alla ragioneria provinciale che verifica e, in caso di mancata certificazione per non giustificabile rallentamento, certifica».

Poi «finiti i 60 giorni o nei successivi 60, nel caso le amministrazioni non siano veloci come speriamo il creditore può rivolgersi al sistema bancario e con questa garanzia aggiuntiva può ricevere una anticipazione bancaria».

Il ritardo nei pagamenti dalla PA ha ormai raggiunto livelli insostenibili, portando molte imprese al fallimento o comunque a chiudere per mancanza di liquidità, aggravata dalla crisi economica.

Dunque, la firma dell’accordo per i primi decreti ad hoc in Italia sembrano un primo segnale positivo di un qualcosa che si sta smuovendo (in tutto ammontano a 70 miliardi di euro i crediti stimati da Confindustria) in attesa della piena attuazione della direttiva UE che impone entro 30 giorni il saldo delle fatture emesse dalla PA nei confronti delle imprese private. Di fatto, rivela Monti, «il Governo intende recepire la direttiva europea sui ritardati pagamenti entro fine anno», quindi in anticipo rispetto a marzo 2013, data finora ipotizzata.

Lo stesso Monti ha ammesso che «il recupero dei crediti che le imprese vantano nei confronti della PA è importante. Sono le nostre aziende, a volte più piccole, innovative, che in questa fase difficile non hanno abbassato la testa. Per questo hanno bisogno di liquidità, di un carburante capace di riaccendere il motore della produttività».

Questi primi 20-30 miliardi di euro arrivano «nella consapevolezza del ruolo centrale delle imprese nel rilancio della nostra economia in un quadro finanziario risanato, come quello che abbiamo realizzato, pensiamo sia giunto il momento e ci siano le possibilità tecniche per sistemare parzialmente il problema di liquidità della imprese».