In aumento la fiducia degli imprenditori laziali che, nonostante sentano ancora viva la crisi, dopo aver tirato i remi in barca già dal prossimo anno dovrebbero tornare a investire con maggiore costanza. Lo rivela l'”Indagine congiunturale sul I semestre 2009” di Federlazio, che ha coinvolto 350 Pmi della regione.
Le previsioni indicano infatti una possibile controtendenza rispetto all’attuale trend negativo, a partire dal secondo semestre 2010.
Lo scenario odierno, però, è ancora nero: le rilevazioni Federlazio hanno confermato il calo degli ordinativi italiani ed esteri da parte delle Pmi laziali.
La congiuntura è ancora negativa, dunque, ma il 60% delle piccole e medie imprese attive nel Lazio intravedono i primi segnali di ripresa.
In realtà, già nel 2009 le piccole e medie imprese laziali hanno tentato di rispondere alla crisi con un approccio positivo, puntando sugli investimenti: nel 49% dei casi, rispetto al 36% del 2008.
Non solo: secondo le stime del prossimo semestre, le assunzioni dovrebbero passare da -13% a +3%, mentre le previsioni di investimento sono pressochè stabili (51,4%).
A questo atteggiamento positivo fanno tuttavia da contraltare i numeri dello studio: diffusione drammatica della cassa integrazione (ordinaria a +575,8% e straordinaria a +294,7%); importazioni a -17,5%, esportazioni a-12,5%.
La crescita del valore aggiunto nel biennio 2009-2010, dunque, è stimata a -1,3% rispetto al +1,3% del 2008-2009.
Di contro, c’è da segnalare che la nascita di nuove imprese nel Lazio ha segnato un +0,51%. Non solo, anche le stime indicano un netto cambio di rotta per quanto concerne gli ordinativi nel mercato interno, da -7% a +15%.
Gli ostacoli da superare sono sempre gli stessi, ritardi nei pagamenti, burocrazia, mancanza di liquidità. Tutte questioni per le quali Governo ed enti locali hanno avviato misure d’intervento, che attendono ora concretezza piena.
La spinta in più che potrebbe sostenere le Pmi nella ripresa definitiva? L’internazionalizzazione.