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IRPEF: in aumento sul lavoro, aliquote e addizionali 2012

di Francesca Vinciarelli

17 Maggio 2012 16:10

IRPEF sui redditi da lavoro di dipendenti, autonomi e pensionati: i dati dello studio Lef e le addizionali IRPEF nei Comuni d'Italia in rapporto al reddito imponibile, disponibili con l'applicazione online.

Aumentano di anno in anno le tasse sul lavoro, specie per dipendenti e pensionati: per questi lavoratori, infatti, il peso delle addizionali IRPEF tra il 2003 e il 2010 è cresciuto in percentuale più del reddito percepito. Andamento inverso per i lavoratori autonomi.

Uno studio di Lef (associazione per la legalità e l’equità fiscale): l’incidenza sull’IRPEF dei redditi da lavoro e da pensione è cresciuta di +1,89 punti percentuali in termini di reddito dichiarato, passando dal 79,66% del 2003 all’81,55% del 2010, mentre l’imposta è cresciuta praticamente di +3 punti (dal 75,6% al 78,4%).

Interessante anche il fenomeno che sembra spingere i lavoratori lontani dalle grandi città in relazione ad aliquote IRPEF (consulta gli scaglioni e le aliquote 2012) e addizionali comunali.

IRPEF: dipendenti, pensionati e autonomi

L’IRPEF grava soprattutto sui redditi dei pensionati, con una crescita delle due componenti nel periodo considerato a due velocità: del +28,67% sul fronte del reddito (passando da 177,3 miliardi di euro del 2003 a 228,2 miliardi del 2010) e del +41,33%  sul fronte dell’imposta (da 25,2 miliardi di euro a 35,6 miliardi).

Viaggia su due binari anche l’andamento del lavoro dipendente, con il reddito che aumenta del +21,37% (da 344,5 miliardi a 418,1) e l’imposta che sale del +25,71% (da 64,8 miliardi a 81,5 ).

Per contro il lavoro autonomo presenta un andamento inverso, con una maggiore crescita del reddito rispetto all’imposta. A fronte di un reddito che sale del +25% passando da 27,4 miliardi a 34,2, l’IRPEF sale del +22% (da 7,5 miliardi a 9,2).

Grandi Città

Scende il numero di lavoratori residenti in grandi città come Milano, Torino, Roma, Bologna, Napoli nel periodo tra il 2008 ed il 2010, ovvero quando dell’IMU non vi era ancora neanche l’ipotesi, né tanto meno si parlava di reintrodurre l’ICI sulla prima casa.

Il fenomeno sembra quindi attribuibile alla necessità di ridurre le spese, come quelle per l’affitto e l’acquisto di casa ma anche dei consumi i generale, tipicamente più elevati nei centri più importanti.

Questo fenomeno ha portato il numero di contribuenti di Milano dai 792mila del 2008 ai 778mila del 2010 che porta l’imponibile del triennio a 27 miliardi e 800 milioni.

A Torino si passa  dai 534mila contribuenti del 2008 ai 517mila del 2010, per un imponibile di 13 miliardi e 600 milioni.

A Roma in tre anni si è scesi sotto la soglia del milione e mezzo, passando dai 1.499.561 contribuenti del 2010 ai 1.506.154 del 2008; a Venezia nel 2010 i contribuenti passano da 164mila a 161mila; a Bologna da 248mila a 242mila; a Napoli da 357mila a 352mila; a Bari da 155mila a 154mila.

L’unica stabile è Palermo con 263mila contribuenti.

Sul sito del Dipartimento delle Finanze, è disponibile l’applicazione online per conoscere la distribuzione per Comune del reddito imponibile ai fini dell’Addizionale IRPEF.