ANCI contro IMU: anche i Comuni italiani hanno detto “no” all’Imposta Municipale (Statale) Unica. Una tassa odiata non solo da imprese e famiglie, ma anche dai municipi perché il grosso delle risorse non andrà a finire nelle loro casse, ma in quelle dello Stato.
Per gli immobili diversi dalla prima casa i Comuni sono obbligati a versare fino al 50% allo Stato. L’obiettivo della campagna informativa lanciata dall’ANCI è rendere partecipi tutti i contribuenti della grave situazione che si prospetta per tutti se le autorità governative non trarranno le necessarie conseguenze.
Una situazione ben nota a Roberto Maroni che con la Lega Nord è deciso a contrastare il ritorno della tassa sulla prima casa «in ogni modo», ovvero «con iniziative dei Comuni, fino all’obiezione fiscale dei cittadini». Una protesta, ci tiene a precisare Maroni, «nel rispetto delle regole».
«I sindaci non sono ribelli, è una reazione giusta e democratica per contrastare una vera e propria rapina», ha continuato l’ex ministro dell’interno, sottolineando che «la cura Monti, che sembrava miracolosa è peggio di quello che c’era prima» e questo perché l’IMU rappresenta «un attacco ai Comuni in due forme, ovvero l’esproprio della tesoreria comunale e la reintroduzione della tassazione sulla prima casa». La Lega ha infatti avviato una doppia campagna, contro l’IMU e contro Equitalia come ente preposto alla riscossione dei tributi locali.
E per Alberto Mascetti, candidato sindaco di Como, l’IMU ha il «sapore di un ritorno al passato che nessuno vuole» e «se non si reagisce credo che fra poco ci ritroveremo di nuovo il podestà».
Intanto Maroni continua a dare appuntamento, anche su Facebook, ai sindaci (vecchi e neo-eletti) al prossimo 25 maggio a Seriate, all’assemblea degli eletti, per decidere le azioni concrete da assumere per la protesta fiscale per dire addio «al pizzo di Stato sulla prima casa».
Ma per il presidente dell’ANCI Graziano Delrio la disobbedienza fiscale sull’IMU proposta da Maroni non è la giusta soluzione per contrastare il salasso imposto dal Governo, perché «tecnicamente molto poco praticabile».
«Vorremmo che lo Stato non si ricordasse che siamo un pezzo della Repubblica solo quando si tratta di chiederci di riscuotere le tasse e gestire l’ordine pubblico. Siamo istituzioni tutti i giorni, non si preoccupi il ministro ma chiediamo rispetto. Non siamo qui a giocare,questo Paese ha bisogno di chiarezza e noi la pretendiamo».
È quanto ha aggiunto Delrio rispondendo all’attuale ministro dell’Interno, Anna Maria , che ha chiesto alle istituzioni di comportarsi da istituzioni ricordando che «i sindaci sono ufficiali di Governo, hanno funzioni istituzionali ed è bene che non dimentichino mai che portano la fascia tricolore e lavorano per il Paese».
La risposta di Delrio: «No alla disobbedienza fiscale, perché siamo istituzioni responsabili. Ma se lo Stato vuole fare una patrimoniale per risanare i conti non si nasconda dietro la faccia dei sindaci».