Secondo gli esperti Kaspersky, la crescente diffusione dei computer Apple starebbe stimolando sempre più la produzione di codice maligno in grado di “morsicare” anche i computer della mela. Apple dovrà quindi cambiare il suo approccio alla sicurezza se vuole scongiurare future problematiche ai suoi utenti.
La diffusione del recente malware Flashback, in grado di installarsi nel sistema senza intervento da parte dell’utente, ha infatti non solo colto di sorpresa ed allarmato numerosi utenti, ma anche messo in dubbio la sbandierata superiorità del mondo Mac da punto di vista della sicurezza.
Il che, per il mondo di Cupertino, rappresenta una novità assoluta.
Secondo Kaspersky, «saranno sempre più numerosi i malware pensati per attaccare i Mac, dato il crescente numero di macchine vendute», seppure si tratti di un numero di minacce enormemente inferiore rispetto a quante presenti nel mondo Windows.
Tuttavia, il mondo Apple sta diventando un ecosistema sempre più interessante per i cybercriminali: «Apple sta entrando nello stesso mondo in cui Microsoft è già entrata da 10 anni», affermano i tecnici Kaspersky. «Apple è tuttavia ancora molto indietro rispetto a Microsoft sul piano della sicurezza».
Ciò significa che «Apple deve cambiare il modo in cui gestisce il ciclo degli aggiornamenti e il rilascio delle patch», come nel caso della falla Java che ha veicolato Flashback, prontamente chiusa per i sistemi Windows e rilasciata con estrema rilassatezza da Apple per i suoi sistemi (ritardo che a lungo andare ha aperto all’industria del malware di trovare il modo di imporsi, fino ad infettare oltre mezzo milione di unità Mac).
Se Microsoft ha quindi già da tempo capito la lezione e adottato robusti protocolli per rendere più sicuri i suoi sistemi, «è tempo che anche Apple lo faccia», pena problematiche simili a quanto incontrate nel corso degli anni da Microsoft con la crescente diffusione del suo sistema.
«I Mac sono entrati nel mondo di Windows, ed è un mondo pieno di malware».