Intel Ivy Bridge: CPU Core di 3a generazione

di Tullio Matteo Fanti

24 Aprile 2012 11:30

Da Intel la nuova famiglia di processori Ivy Bridge Core i7 e Core i5 serie 3000, caratterizzati da nuovi livelli prestazionali e consumi contenuti grazie ai transistor 3D.

Intel ha annunciato il debutto dei processori Core i7 e Core i5 serie 3000, basati su architettura Ivy Bridge a 22 nanometri e transistor 3D Tri-Gate.

Le nuove CPU stabiliscono nuovi livelli prestazionali pur garantendo consumi contenuti e una GPU integrata decisamente più potente rispetto alla precedente generazione.

In questa prima fase Intel rilascerà 13 CPU quad-core; nel corso dei prossimi mesi dovrebbero giungere anche soluzioni dual-core, in modo da coprire un’ampia fetta del mercato.

Le nuove proposte Core i7 portano con sé una CPU quad-core con tecnologia HyperThreading e sono dotati di cache L3 unificata da 8 Mbytes mentre le proposte Core i5 mantengono l’architettura quad-core pur non offrendo la tecnologia HyperThreading, mentre la cache L3 è ridotta a 6 Megabytes.

Per quanto riguarda la GPU integrata, che può essere di tipo HD2500 oppure HD4000, sono stati fatti molti passi in avanti rispetto a quanto proposto con le CPU Sandy Bridge; secondo Intel, si parla di prestazioni praticamente raddoppiate e pieno supporto alle Direct X 11, OpenGL 3.1 e OpenCL 1.1.

Ciò si traduce nella possibilità di utilizzare la GPU dei processori Ivy Bridge anche per operazione che richiedono una certa potenza di elaborazione 3D e che esulano quindi dai semplici compiti tipici “da ufficio”, evitando così l’acquisto di una scheda video discreta.

Per quanto riguarda i consumi, il TDP standard è pari a 77 Watt, contro i 95 Watt delle CPU Sandy Bridge. Si tratta quindi di un discreto passo in avanti sul fronte del risparmio energetico, con punte che possono arrivare a 65 Watt nel caso delle versione con suffisso S e 45 Watt per il modello Core i7-3770T.

Novità anche sul fronte della sicurezza, grazie alle nuove tecnologie Intel Secure Key e Intel OS Guard: si tratta nel primo caso di un generatore di cifre casuali in grado di rafforzare gli algoritmi di crittografia mentre OS Guard offre protezione da attacchi di privilege escalation, in cui utenti malintenzionati possono controllare i sistemi da remoto.