Per realizzare investimenti o semplicemente resistere alla crisi, le imprese italiane sono alla costante ricerca di nuovi fondi e opportunità, visto se in questo difficile periodo il numero di prestiti bancari e mutui concessi registra una flessione significativa.
Eppure la richiesta sarebbe alta: solo a marzo 2012 le domande di finanziamento bancario avanzate dalle imprese italiane ha segnato + 5%, rispecchiando il trend trimestrale.
Il Barometro CRIF sulla domanda di credito da parte delle imprese italiane, con i dati relativi a oltre 8 milioni di posizioni creditizie attribuite a utenti business, evidenzia che le nel BelPaese il finanziamento bancario resta la speranza numero uno.
Le richieste di credito sono in crescita di oltre il 10% in Sardegna, Liguria, Calabria, Molise e Valle d’Aosta, mentre si registra un calo nel Lazio (-6%), in Sicilia (-5%) e nelle Marche (-5%).
In Europa, invece, si preferiscono i bond ai prestiti delle banche, registrando nel primo trimestre del 2012 una maggiore emissione di obbligazioni rispetto all’ammontare di finanziamenti chiesti agli istituti di credito.
Da gennaio a marzo la crescita è stata del 38% rispetto allo scorso anno, con un totale di 179,5 miliardi di dollari.
Un fenomeno particolare motivato dall’esigenza da parte delle banche di rispondere alle nuove regole europee per rafforzare lo stato patrimoniale, ma anche dalla crescente rischiosità dei bond dell’Eurozona con spread di Italia e Spagna relativi ai titoli di Stato tornati a livelli d’allarme.
Inoltre le due maxi-aste della Banca centrale europea in favore degli istituti di credito (con prestiti a tre anni da rimborsare all’1%) hanno ridotto la voracità delle banche nel mercato dei bond, lasciando margine di manovra alle imprese.