Il Decreto Semplificazioni è legge: cosa cambia per le imprese

di Francesca Vinciarelli

5 Aprile 2012 11:47

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Il Decreto Semplificazioni è legge: meno burocrazia e oneri per le imprese, ecco cosa cambia.

Il Decreto Semplificazioni è ufficialmente legge dello Stato, dopo l’approvazione alla Camera con 394 voti favorevoli, 49 contrari e 21 astenuti.
Diverse le novità per le imprese, che mirano ad rapporto più semplice con la PA e a definire procedure più snelle e meno onerose in termini economici. Come la certificazione antimafia e il DURC acquisiti d’ufficio dagli enti pubblici.

Dei 75 articoli del decreto (erano 63 articoli nel testo originario) , quelli riguardanti le imprese sono per lo più riferiti alla riduzione della burocrazia, avvalendosi ove possibile di tecnologie innovative e strumenti telematici.

Ad esempio sono previsti meno oneri per partecipare alle gare d’appalto, grazie alla Banca dati unica che consentirà alle amministrazioni di consultare il fascicolo elettronico della documentazione d’impresa e quindi di effettuare i controlli sul possesso dei requisiti.

Un risparmio stimato per le PMI di circa 140 milioni all’anno, che si aggiungono ai 313 milioni che si dovrebbero risparmiare con la soppressione dell’obbligo di predisporre e aggiornare il documento programmatico sulla sicurezza (DPS) a tutela della privacy.

Inoltre il decreto autorizza l’emanazione di apposite misure atte a semplificare, anche attraverso la cancellazione di leggi, e coordinare i controlli alle imprese da parte delle amministrazioni per evitare duplicazioni e sovrapposizioni.

Il dl prevede il potenziamento degli strumenti telematici, anche a beneficio delle aziende, in settori chiave come mobilità, risparmio energetico e sicurezza: ad esempio, spazio alla marca da bollo telematica e, dal primo gennaio 2014, utilizzo esclusivo di PEC, canali e servizi telematici per le comunicazioni con la Pubblica Amministrazione.

Per quanto riguarda le altre novità di rilievo, vengono infine confermate:

  • Liberalizzazione TLC per l’ultimo miglio, con gestione affidata all’AgCom;
  • Tassa sulle calamità naturali, ossia l’automatismo per alimentare il fondo statale con i rincari regionali sulle accise dei carburanti.