La filiera della produzione di energia da fonti rinnovabili deve essere tutelata e promossa sfruttando il meccanismo degli incentivi: lo pena anche il WWF che, con particolare riferimento al contesto italiano, è intervenuto nel dibattito sul Quinto Conto energia.
«Gli incentivi per le rinnovabili vanno mantenuti e modulati sull’esigenza di tagliare le emissioni di CO2 e di sviluppare l’economia del futuro, cioè la “green economy“, in Italia, non certo sulla necessità di tappare le falle di un sistema energetico distorto basato sui combustibili fossili».
La green economy consente infatti di sviluppare l’economia anche dal punto di vista occupazionale, basti pensare ai principali Stati europei: in Germania operano nel settore delle rinnovabili 340mila addetti, contro i 50mila del carbone.
Non è quindi accettabile, secondo il WWF, che la collettività continui a pagare gli errori in ambito utility e dei Governi incapaci di realizzare un piano industriale in grado di sostenere lo sviluppo dell’efficienza energetica e delle Rinnovabili.
«Sarebbe suicida non pensare che anche in Italia occorre puntare sulla green economy, ma la continua incertezza in cui versa il settore delle rinnovabili, unita alle numerose barriere e lentezze burocratiche, rischiano di fermare quella che si configura come una vera e propria rivoluzione dal basso».