I lavoratori esodati esclusi dalle deroghe alla Riforma delle Pensioni avranno una qualche giustizia entro giugno: il ministro del Lavoro Elsa Fornero ha confermato l’impegno di trovare risorse economiche per garantire la pensione anticipata ad una parte degli esodati 2012: entro giugno il Governo metterà a punto un provvedimento per risolvere il problema.
Soluzione ma non per tutti
Il realtà non tutti gli esodati 2012 andranno in pensione, almeno non vi è questa garanzia nelle parole del ministro, anche se si troveranno nuove risorse per un provvedimento entro giugno.
Anche se il ministro ha assicurato una soluzione per gli esodati entro il 30 giugno (e forse anche prima), ha anche aggiunto che l’obiettivo è trovare una «soluzione equa» che garantisca «al più ampio numero di persone di questa categoria di poter accedere alla pensione secondo le regole precedenti».
Più di quelli attuali, dunque, ma non ci sono garanzie per tutti.
«Abbiamo fatto una Riforma delle Pensioni seria e severa, che ha portato cambiamenti importanti. Si sono creati problemi, gli esodati sono uno dei problemi, me ne faccio carico, non li ho dimenticati» ha dichiarato la titolare del Welfare aggiungendo che, in effetti, il numero degli esodati è maggiore rispetto ai conti fatti dall’Esecutivo. Conclusione: «troveremo una soluzione equa».
La questione, è noto, riguarda quei lavoratori che – magari tramite incentivi all’esodo – sono usciti dalle aziende con accordi che li accompagnavano alla data del pensionamento e che ora, in virtù della riforma che inasprisce i requisiti per il pensionamento, rischiano di rimanere anche per diversi anni senza stipendio e senza pensione.
Intanto resta confermato lo sciopero dei sindacati affinché l’attenzione sul grave problema resti alta.
Conteggi su esodati errati
Come sempre accade quando si fanno leggi che cambiano le regole del gioco, la riforma qualche tutela l’aveva prevista, stanziando anche le relative risorse. Ma i calcoli sono stati fatti per difetto. Il Governo aveva previsto che a rimanere nelle “maglie” della transizione sarebbero stati circa 65mila lavoratori, mentre ora il ministro in persona ammette che gli esodati «sono di più dei conti che avevano fatto».
Circolano stime diverse, che arrivano a oltre 300mila esodati. I numeri certi si sapranno nelle prossime settimane, fra l’altro il Governo ha chiesto all’INPS un monitoraggio.
Ristrutturazioni aziendali
Sulla questione ci sono anche una serie di interrogazioni parlamentari presentate dal PD. Fra le richieste, quella di spostare il termine degli accordi che la riforma salvaguarda dal 4 al 31 dicembre (la riforma Fornero stabilisce che possono andare i pensione con le vecchie regole in lavoratori coinvolti in ristrutturazioni aziendali messe a punto entro il 4 dicembre).
Ricongiungimento contributi
Un’altra questione relativa alla previdenza su cui sono molte le richieste, anche politiche, di cambiamenti, è quella relativa ai ricongiungimenti onerosi, che riguarda i lavoratori passati dal pubblico al privato, a cui l’INPS chiede, se vogliono andare in pensione con il metodo retributivo (più vantaggioso) di pagare una somma per la ricongiunzione: spesso si tratta di cifre molto alte. L’alternativa è non ricongiungere i contributi e prendere però un assegno più basso.