La busta paga dei dipendenti da questo mese è più leggera: da marzo arrivano gli aumenti IRPEF previsti per le addizionali regionali, a cui si aggiungerà l’eventuale aumento delle addizionali comunali, laddove le amministrazioni abbiano deciso di intervenire con un ulteriore aumento delle imposte.
Gli aumenti regionali dello 0,33% riguarderanno la maggior parte dei contribuenti, ad eccezione dei redditi inferiori a 7.700 euro di pensione o di 8.000 euro di redditi da lavoro.
L’aumento sarà variabile: tra 51 euro annui per stipendi pari a 1.200 euro lordi al mese, fino ai 137 euro annui per redditi lordi mensili pari a 3.200 euro.
Sono questi, in sintesi, i calcoli dai Caf Cisl, che evidenziano come un lavoratore con un reddito medio di 1.700 euro lordi mensili, ovvero 22.100 euro l’anno, percepirà dai 73 euro in meno all’anno fino a un massimo di 139 euro l’anno, in caso di incremento IRPEF comunale.
Per chi guadagna 2.200 euro lordi, ovvero 28.600 euro l’anno, l’importo della tassa regionale sarà di 100 euro annui ai quali si aggiungeranno fino a 86 euro annui di IRPEF comunale. Infine, per un reddito mensile di 3.200 euro lorde (41.600 euro l’anno) l’addizionale regionale diventa più consistente sale a 137 euro, più l’addizionale comunale fino a 125 euro.
È importante evidenziare che il predetto aumento è soltanto relativo all’addizionale regionale deciso nei mesi scorsi, poiché l’aliquota base è stata già portata dallo 0,9 per cento all’1,23 (da incrementare eventualmente fino all’2.03 su decisione dei governatori): quindi, in generale tutti pagheranno comunque più tasse.