Dopo un anno di tira e molla tra Microsoft e Yahoo! sembra che i due colossi abbiano finalmente trovato un accordo. L’annuncio dell’avvenuto matrimonio rivela però come non si tratti di una fusione o di un’acquisizione, come lasciava presupporre la trattativa da 45 miliardi di dollari, bensì i due condivideranno la piattaforma Web per la pubblicità online.
In particolare l’accordo prevede che Microsoft fornisca lo strumento tecnologico la piattaforma tecnologica su cui costruire il meccanismo di vendita, mentre Yahoo! si occuperà degli spazi pubblicitari, mantenendo il diritto ad utilizzare algoritmi esclusivi per la pubblicità contestuale sulle proprie pagine.
La collaborazione sarà pertanto limitata ai motori di ricerca e alla pubblicità online, settori dove finora, con il 65% dei motori di ricerca in Internet, ha regnato incontrastato Google, al quale i due sembrano intenzionati a dar battaglia.
Quindi i due motori di ricerca Yahoo! e Live/Bing/MSN resteranno invariati, ma il colosso di Redmond e la società californiana uniranno le forze, oltre che le rispettive fette di mercato. I vantaggi per Microsoft consistono nell’avere accesso, per una durata di 10 anni, alla grande quantità di informazioni raccolte con tutte le ricerche svolte su Yahoo!, in base alle quali sviluppare e migliorare il proprio Bing. Mentre Yahoo! dovrebbe riuscire a negoziare un numero maggiore di accordi e più vantaggiosi con gli inserzionisti.
Ora non c’è che da attendere il benestare dell’antitrust americana, che potrebbe anche mandare a monte l’intera trattativa. In caso contrario ci vorranno da 6 mesi ad un anno perchè Yahoo! converta la sua pagina di ricerca sfruttando Bing, completando del tutto la transizione.
Per gli utenti il vantaggio consiste nel poter contare su una reale alternativa a Google, a fronte di una consivisione dei dati limitata al minimo indispensabile.
Intanto però l’annuncio della partnership non sembra aver giovato molto a Yahoo! i cui titoli a New York sono scivolati dell’8,13% subito dopo l’annuncio dell’accordo con Microsoft. Quest’ultima invece non sembra aver subito grandi variazioni, facendo registrare un rilazo dello 0,77%.