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Pensioni, chi riceverà il primo assegno nel 2012

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 1 Marzo 2012
Aggiornato 4 Maggio 2012 09:09

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Chiarimenti post riforma delle pensioni Fornero su chi potrà ricevere il primo assegno di pensione già nel 2012. Utile per sapere il proprio quadro previdenziale la richiesta della certificazione del diritto alla pensione.

Ancora tanti i dubbi sulla riforma delle pensioni Fornero: a parte le esenzioni previste in gran parte da emendamenti al Milleproroghe e che riguardano una minima fetta di lavoratori, ci si chiede anche chi è che potrà andare in pensione nel 2012.

Innanzi tutto ci sono coloro che hanno maturato i requisiti entro la fine dello scorso anno, ovvero entro il 31 dicembre 2011 compreso, quando la riforma pensionistica non era ancora entrata in vigore.

Lavoratori in pensione nel 2012 con precedente sistema

La riforma delle pensioni studiata dal governo Monti, infatti, ha valore a partire dal 1° gennaio 2012, quindi chi ha maturato i requisiti per ottenere la pensione di vecchiaia o di anzianità secondo la normativa precedente a questa, ha diritto ad andare in pensione.

Ovviamente, però, chi rientra ancora nel vecchio sistema previdenziale dovrà attendere la fine finestra mobile: 12 mesi per i dipendenti, 18 per gli autonomi.

Il discorso è valido per tutti coloro che hanno maturato i requisiti per il pensionamento prima dell’entrata in vigore della riforma delle pensioni Fornero (entro la fine del 2011), anche se hanno scelto di continuare a lavorare. E se la finestra mobile è trascorsa i primo assegno arriverà il mese successivo alla domanda di pensionamento.

Pensione immediata, nel 2012, anche per coloro che quest’anno maturano 20 anni di contributi e 66 anni di età per i quali non sono previste finestre mobili di attesa, abolite nel nuovo sistema.

Certificazione del diritto alla pensione

Ricordiamo infine che, grazie alla riforma del governo Monti ora i lavoratori possono richiedere la certificazione del proprio diritto alla pensione.

Si tratta di un documento che attesta i requisiti maturati, i contributi accreditati e le retribuzioni imponibili previdenziali percepite. In base a questo certificato il lavoratore può calcolare l’importo effettivo del proprio assegno di pensione applicando a seconda dei casi il calcolo retributivo, misto, o contributivo.

Va però precisato che si tratta di una certificazione dichiarativa, come precisato più volte dall’INPS.

Questo significa che il diritto al pensionamento prescinde da tale attestato e non è necessario richiederlo per accedere alla pensione. La certificazione è però utile per il lavoratore per avere il proprio quadro previdenziale.