Imprese europee: poca cura per le informazioni sensibili

di Noemi Ricci

30 Giugno 2009 14:30

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I dipendenti europei, in particolare italiani, non sono in grado di curare adeguatamente le proprie informazioni personali. La perdita o il furto di dati sensibili è all'ordine del giorno

L’attenzione sui dati aziendali all’interno delle imprese europee è pressoché nulla? Di certo, sono a rischio sia i dati dei dipendenti, che quelli business.

È quanto emerge da una ricerca promossa da Samsung Electronics, che delinea uno scenario quasi “imbarazzante” soprattutto per l’Italia, che si guadagna un posto sul podio per le aziende con minore protezione delle informazioni confidenziali.

Nel dettaglio, oltre il 56% dei dipendenti dichiara di avere a che fare con informazioni incustodite, lasciate per dimenticanza sulle scrivanie o addirittura abbandonate nelle stampanti di rete.

Proprio queste ultime sono classificate come veicolo di maggiore rischio per i dati confidenziali, in parte a causa dell’incuria dei dipendenti e in parte a causa dell’inadeguatezza dei controlli aziendali.

Le informazioni non protette riguardano principalmente Curriculum Vitae (29%), informazioni generali sul dipendente (31%), dati su aziende clienti (21%) e dati finanziari sulla propria azienda (19%).

In Spagna oltre il 30% degli intervistati dichiara di trovare documenti personali all’interno delle stampanti, mentre il Germania la percentuale scende al 27%. L’Italia non rimane di certo a guardare posizionandosi terza in classifica con il 24%.

Nel nostro paese infatti solo due intervistati su cinque sono in grado di mettere in atto procedure per la salvaguardia dei dati stampati e il 43% dichiara senza remora di essere abituato a lasciare documenti nella vaschetta delle stampanti. Un dato sconfortante, soprattutto se confrontato con la media europea (25%).