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Consumerizzazione IT: Italia leader grazie alle Pmi

di Barbara Weisz

Pubblicato 26 Gennaio 2012
Aggiornato 4 Settembre 2013 12:49

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Ricerca Avanade mostra come le aziende italiane siano molto avanti rispetto al panorama internazionale nella consumerizzazione IT, un trend molto diffuso tra le Pmi.

La consumerizzazione dell’IT (strumenti e applicazioni in ambito business mutuate dal mondo consumer) è una tendenza in atto nelle aziende di tutto il mondo e ancor più in quelle d’Italia, probabilmente grazie al fatto che le Pmi, molto numerose nel nostro paese, da questo punto di vista sono molto avanti.

Ad aver sondato il nuovissimo trend è una ricerca Avanade condotta a livello internazionale su 600 dirigenti e decision maker aziendali in 17 paesi: se a livello globale l’88% delle aziende dichiara che i propri dipendenti usano sul lavoro i propri dispositivi tecnologici personali, in Italia il numero sale al 90%.

E ancora, le aziende italiane dichiarano l’intenzione di investire il 28% del budget IT per la consumerizzazione, contro il 28% delle aziende a livello mondiale.

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Gli esperti del settore, come Mariano Corso, docente di Organizzazione e Risorse Umane del Politecnico di Milano nonché co-fondatore degli Osservatori ICT & Management della School of Management dell’ateneo, sottolineano che il fenomeno della consumerizzazione è molto evidente nelle Pmi, che da tempo fanno larghissimo uso di applicazioni tipiche del mercato consumer (come Skype e in generale le piattaforme di instant messaging, o diversi tools di Google).

Terminali

Un’altra differenza fra aziende italiane e internazionali è rappresentata dai dispositivi personali più frequentemente utilizzati in azienda.
Nel mondo, vincono gli smartphone basati su Android, seguiti dal BlackBerry e, al terzoposto, dai computer Mac. In Italia, invece, al primo posto c’è il BlackBerry, sul secondo gradino del podio l’iPhone, e sul terzo i pc con Windows.

Gli Italiani sono fra i maggiori utilizzatori di telefonini del mondo, e questo si riflette sulla consumerizzazione IT sul posto di lavoro. A livello globale sono il 37% le aziende che consentono ai dipendenti di usare qualsiasi smartphone in ufficio, mentre in Italia il numero sale 43%. Percentuali invertite, invece, per i tablet, sui quali il 29% delle aziende globali sostiene il diritto di scelta dei dipendenti contro il 23% italiano.

Servizi

Il servizio più usato dai dipendenti sui propri device personali è la posta elettronica (82% in Italia e 85% nel mondo).
Le altre posizioni in classifica  cambiano fra Italia e resto del mondo. Nella Penisola, al secondo posto ci sono i sistemi ERP (letteralmente, Enterprise Resource Planning, “pianificazione delle risorse d’impresa”), ovvero i sistemi gestionali, a cui si collegano dal proprio telefonino o pc personale o tablet il 63% dei dipendenti, e al terzo le comunicazioni, 59%. Seguono i social network, 56%, e i CRM (customer relationship management) che gesticono le relazioni con i clienti, 48%.

Le aziende internazionali invece, email a parte, presentano per il resto percentuali nettamente più basse di collegamenti dai device personali e cambia anche la posizione in classifica rispetto all’Italia: al secondo posto il social networking, 46%, seguito a breve distanza dai CRM, 45%, quindi dalla comunicazione, 43%, e infine dagli ERP, 38% (come si vede quasi la metà rispetto al 63% italiano).

Benefici in azienda

Infine, interessante notare come la percezione relativa ai benefici della consumerizzazione IT in azienda cambi a seconda che a rispondere sia una executive di alto livello, un business unit leader o un responsabile IT.

I c-level executive, ovvero gli alti dirigenti, sono in generale i meno sensibili a questo tipo di benefici. L’aspetto che ritengono maggiormente positivo è la produttività dei dipendenti (50%), seguito dalla soddisfazione dei dipendenti, 47%, e dall’accesso a servizi e informazioni, 46%.

Quello che invece li vede più freddini è la collaborazione interna, gettonata solo dal 37%. Questo vale anche per responsabili IT e capi di business unit, rispettivamente al 40 e al 39%, i quali puntano maggiormente sulla soddisfazione dei dipendenti.

In generale, in Italia il 77% del c-level executive dichiara come principale priorità della propria organizzazione l’IT consumerization, anche qui percentuale ben più alta rispetto al 65% internazionale.

Tyson Hartman, Cto global di Avanade, sottolinea come la consumerizzazione offra alle aziende la possibilità di «sfruttare le tecnologie consumer più avanzate per raggiungere i propri risultati di business».