Al ribasso le stime sul PIL 2009: da -3,5% di fine marzo a -4,9%. Si prevede la risalita non prima del 2010 con tasso previsto a +0,7%. Ma la ripresa non sarà semplice, si prospettano tempi duri ed impegnativi. Queste in sintesi le nuove previsioni per l’economia italiana riportate dal direttore del Centro studi di Confindustria, Luca Paolazzi.
Secondo le stime la recessione porterà entro il primo trimestre 2010 alla perdita di un milione di posti di lavoro in Italia, fra cassa integrazione e disoccupazione, cifra che potrebbe aumentare in caso di grosse ristrutturazioni produttive, che però saranno inevitabili in molti settori.
In tutto il mondo, Italia compresa, ci sarà infatti bisogno di ristrutturazioni profonde: «vitali e urgenti le riforme strutturali in grado di rimuovere gli ostacoli al dinamismo del Paese già emersi prima della crisi», ha sottolineato Paolazzi.
Confinsustria continua a lanciare appelli al Governo affinchè adotti misure strutturali, dunque. Riforme rese più urgenti dalla consapevolezza che le altre nazioni hanno già intrapreso questa strada e l’Italia non può rischiare di rimanere indietro.
«Con quattro riforme: burocrazia, infrastrutture, istruzione e liberalizzazioni, stimiamo una crescita del Pil del 30% in 20 anni» ha affermato Paolazzi.