Il 2011 è stato l’anno del Cloud Computing, con un nuovo modello emergente che, nella sua declinazione business, aiuta le aziende a risparmiare sui costi dell’IT realizzando applicazioni a supporto delle proprie attività a una frazione dei tempi e dei costi dei modelli tradizionali.
Molte imprese italiane ne hanno già toccato con mano i vantaggi più concreti – come la spinta al risparmio e all’incremento di efficienza – che ha riguardato molto comparti nella difficile congiuntura attuale.
“In questo contesto e tra le molte opzioni presenti sul mercato – secondo Luca Giuratrabocchetta, country manager di Google Enterprise Italia – la proposta 100% Web della divisione Enterprise di Google ha convinto moltissime organizzazioni: tutto sulla Nuvola, costi ridottissimi, disponibilità ininterrotta del servizio del 99,9% garantita da contratto, costo di 40 euro per utente l’anno”.
Il passaggio a Google Apps for Business è stato compiuto da realtà dei settori più diversi: dal Manifatturiero al Retail, dalle Tlc all’Eentertainment.
Un’analisi delle tipologie di aziende italiane che hanno scommesso su Google Apps for Business, che sposa la logica del SaaS (Software as a Service), evidenzia come ci siano settori più reattivi e sensibili all’adozione di questa soluzione “cloud based”, in primis il Retail: settore reattivo e pronti a livello di struttura, sperimenta minori tempistiche per il ritorno degli investimenti e risparmi sulle risorse IT del 50-60%.
Nel mondo delle Telco, gli accordi di Google Enterprise si configurano come vere e proprie partnership. La più recente è quella con Sirti, che segue un’intesa con Italtel e una partnership con Fastweb, che da poco propone alle PMI una soluzione di Unified Communication & Collaboration integrata con Google Apps.
In ambito bancario, invece, agli apripista Banca di Credito Cooperativo di Pistoia e Credicoop di Cernusco Sul Naviglio si sono appena aggiunte Banca Popolare di Spoleto (850 account), Banca di Pescia e Cassa Rurale ed Artigiana di Binasco.
Chiudiamo con il Manifatturiero: i nuovi annunci sono Fater (1.400 utenti Google Apps per la joint-venture fra il Gruppo Angelini e Procter&Gamble), Prima Industrie (1.400 utenti), Global Garden Group (600 utenti) e Siti-B&T Group.
Il caso Yamamay
Per comprendere i benefici per le imprese del Cloud Computing di Google è interessante analizzare il caso di Yamamay, società del gruppo Pianoforte Holding cui fanno capo anche i brand Carpisa e Jacket, per circa 1.200 negozi in totale.
Yamamay sta sperimentando l’integrazione di Google Sites (il servizio per la creazione di siti e intranet di Google Apps) e di Google Maps versione Business con processi aziendali residenti su piattaforme tradizionali al fine di creare soluzioni che consentiranno, ad esempio, di seguire in tempo reale l’andamento delle vendite presso i negozi o di gestire il ciclo di vita delle collezioni.
Yamamay sta inoltre valutando l’adozione dei Chromebook basati sul sistema operativo Chrome di Google e forniti con formule ad abbonamento (Hardware as a Service) come dispositivi primari per i 60 punti vendita italiani e per il personale itinerante.
La scelta di Yamamay – supportata operativamente dal partner di Google Enterprise, Revelvol Italia – è innovativa anche dal punto di vista delle modalità dell’adozione, che andranno oltre la pura posta per arrivare a realizzare vere e proprie applicazioni nella nuvola a supporto del business quotidiano, a segnare un trend che sta caratterizzando l’ingresso del Cloud Computing nella sua fase di maturità.