La Manovra finanziaria Monti ha incassato la fiducia alla Camera venerdì 16 dicembre, con 495 voti a favore, 88 contrari e 4 astenuti. L’obiettivo del Governo è di far diventare legge il decreto prima del prossimo 23 dicembre, anche se le contestazioni non accennano a placarsi. Nel calderone di misure approvate ci sono anche la nuova tassa sugli immobili, l’Imu, la riforma delle pensioni e le agevolazioni fiscali per le aziende che assumono.
Il Governo Monti perde voti
In realtà le votazioni sono state due: una sul testo della manovra finanziaria Monti approvato dalle commissioni Bilancio e Finanza, l’altra sull’intero provvedimento denominato Salva-Italia che si è conclusa con un assottigliamento dei sostenitori del Governo Monti: 402 favorevoli, 75 contrari e 22 astenuti.
Per il segretario del Partito democratico, Pierluigi Bersani, la fiducia alla manovra Monti rappresenta una scelta obbligata per far uscire l’Italia dalla crisi economica nella quale si trova, in attesa delle nuove elezioni.
Niente Imu per la Chiesa
Bocciato l’ordine del giorno che prevedeva il pagamento dell’Imu anche da parte della Chiesa sugli immobili utilizzati esclusivamente per fini commerciali. Una tassa che invece sulle aziende andrà a pesare non poco: oltre 1000 euro l’anno.
Riforma delle pensioni
Sulla riforma delle pensioni confermato il sistema contributivo per tutti dal 2012, l’innalzamento dell’età pensionabile a 66 anni per gli uomini e a 62 per le donne, per queste ci sarà un aumento progressivamente per raggiungere la parità nel periodo nel 2018.
Niente indicizzazione delle pensioni per assegni superiori ai 1.400 euro fino al 2014 e contributo di solidarietà del 15% per le pensioni d’oro, sulla parte eccedente i 200mila euro fino al 31 dicembre 2014. La manovra finanziaria ha inoltre stabilito che i pagamenti dalla pubblica amministrazione non potranno essere effettuati in contanti per importi sopra i mille euro, comprese le pensioni.
Agevolazioni alle imprese
Per le imprese che assumeranno giovani con meno di 35 anni sono in arrivo deduzioni fiscali che vanno dai 10.600 euro ai 15.200 per le aziende del Mezzogiorno. Arrivano poi 20 miliardi per un Fondo di garanzia per le imprese e le liberalizzazioni degli orari di apertura degli esercizi commerciali e dei trasporti pubblici e per la vendita dei farmaci di fascia C nelle parafarmacie che negli ipermercati.